
L’estrema destra mondiale celebra la deificazione di Trump
Tratto da: Adista Notizie n° 8 del 01/03/2025
42159 WASHINGTON-ADISTA. È in corso nella capitale statunitense, mentre stiamo scrivendo, l’edizione 2025 della Conferenza di Azione Politica Conservatrice, la Cpac (19- 21/2/25), incontro autocelebrativo della destra mondiale, durante il quale tuttavia è presumibile che le eventuali strategie politiche di potenziamento dell’economia finanziaria e dell’ideologia della destra estrema avvengano a microfoni spenti, nei contatti personali riservati: i relatori diffondono più che altro proclami, accolti però con entusiasmo e poi talvolta riprodotti in altre realtà.
The Guardian (20/2) ricorda la definizione che ne dette Steve Schmidt, stratega politico ed ex agente della campagna di George W Bush e John McCain: «È uno spettacolo di fenomeni estremisti che conserva questa qualità ma ha preso il potere politico negli Stati Uniti. Secondo qualsiasi definizione ragionevole, quello che stai guardando è un raduno di fascisti, estremisti politici che si uniscono, una fusione del braccio giovanile, del braccio nazionalista cristiano, del braccio estremista cattolico Maga» (Make America Great Again). Solo che in più quest’anno sarà il luogo dove, titola il quotidiano inglese, "La deificazione di Trump sarà completa". Se alla Capac l’anno scorso – dopo un paio di edizioni in cui la sua presenza comportò un certo imbarazzo a causa dell’insurrezione attuata a Washington il 6 gennaio 2021 su sua istigazione –, Trump, ormai vicino alla nomination repubblicana, si presentò come «orgoglioso dissidente politico» e promise «la liberazione» alle imminenti elezioni, quest’anno sarà il vero mattatore di questa tre-giorni, lui, il protagonista di quella che è stata definita la più grande rimonta politica della storia, l’indomito e inarrestabile artefice di provvedimenti che tutta la destra estrema sogna nel mondo. «I suoi primi sforzi per annientare l'immigrazione illegale, i diritti dei transgender e i programmi di diversità, equità e inclusione (DEI) riceveranno sicuramente applausi estatici – prevede The Guardian –. La sua affermazione che, sopravvivendo a un tentativo di assassinio, è stato “salvato da Dio per rendere di nuovo grande l'America” sarà accolta con fervore religioso».
Tara Setmayer, ex direttrice delle comunicazioni repubblicana di Capitol Hill ora guida del Seneca Project, un comitato di azione politica guidato da donne, ha sottolineato: «La deificazione di Trump sarà completa fino alla nausea alla CPAC quest'anno. Abbiamo già visto una statua dorata a forma di vitello che lo raffigura. Non sono sicura di cosa succederà dopo, ma la scopriranno».
La presenza del capo USA è dunque un lustro per la Cpac. La Conferenza dei conservatori sembrava avviata all’irrilevanza. Non le avevano portato bene la caduta di Trump nel 2020, né quella dell’omonimo brasiliano Jair Bolsonaro (2022). Tantomeno, aggiunge il quotidiano inglese, gli scandali al suo interno. Ricorda che l'impresario del CPAC, Matt Schlapp, veterano della Casa Bianca di George W. Bush, ammiratore di Trump e ora assertore delle forze nazionaliste populiste quali quella ungherese e argentina, «è stato colpito dalle accuse di aver palpato i genitali di un agente repubblicano quando i due uomini erano soli in un'auto dopo un evento della campagna in Georgia nel 2022. La causa di Carlton Huffman (la vittima, ndr) è stata archiviata l'anno scorso dopo un presunto accordo di $ 480.000». Ma, come ha dichiarato Larry Sabato, direttore del Center for Politics presso l'Università della Virginia, riportato dal Guardian: «Non l'hanno mai preso. Era così vicino. Ovviamente, al giorno d'oggi, niente ha importanza. Trump ha reso possibile tutto».
Saranno molti i relatori della Capc 2025 a esaltarsi per Trump: dall’eterno e sempre presente Steve Bannon a Nigel Farage, fondatore del partito populista di destra inglese Reform UK; da Milei all’ex prima ministra britannica Liz Truss; dall'ambasciatrice designata degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Elise Stefanik al presidente del partito di estrema destra spagnolo Vox, Santiago Abascal; da Tom Homan, il cosiddetto “zar dei confini” ai senatori repubblicani Usa Ted Cruz del Texas e Rick Scott della Florida.
Ci sarà anche Giorgia Meloni, però non in presenza come accaduto in passato (v. Adista Notizie n. 35/22). La notizia del suo intervento l’aveva data l’Ansa, scrivendo: «Quello di Meloni nella scaletta occupa uno spot di 15 minuti, segue quello di Tom Homan, lo zar dei confini dell'amministrazione Trump, e precede quello conclusivo di Elise Stefanik, l'ambasciatrice designata di Donald Trump per l'Onu».
Quasi nulla si può dire, a oggi, di quanto sta avvenendo alla Conferenza. Con un’eccezione: per quanto non annunciato fra i relatori, è comparso sullo stage l’alter ego di Trump, Elon Musk. E ancora a sorpresa il teatrino fra Musk e Milei. Il presidente argentino è apparso con un regalo per il miliardario, fra risate a applausi della platea: una motosega. Musk l’ha brandita dicendo: «Questa è la motosega per la burocrazia!». La scenetta è visibile a questo link: urly.it/314-an.
*Foto presa da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!