
Nessun rappresentante del governo alla COP16.2 di Roma? Un drammatico segnale
Sebbene la Conferenza sulla Biodiversità COP16.2 – seconda tornata di negoziati dopo quelli inconcludenti di Cali (Colombia) – si aprirà domani a Roma, al momento tra i 30 tra ministri e viceministri annunciati pare non ci sarà nessun ministro, viceministro o sottosegretario italiano. Governo non pervenuto, insomma, a dimostrazione, verrebbe da malignare, del disinteresse che ripone nella tutela del patrimonio naturale del Paese e nelle questioni climatiche e ambientali in generale. E questo nonostante sul sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sia ben scritto: «La storia geologica, biogeografia e culturale dell’Italia, nonché la posizione centrale nel Bacino del Mediterraneo (uno dei 33 hotspot di biodiversità a livello mondiale) hanno determinato le condizioni per lo sviluppo di un patrimonio di specie tra i più significativi a livello europeo sia per il numero totale, sia per l’alto tasso di endemismo. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente».
«Ci auguriamo di essere presto smentiti dal governo», afferma il WWF in una nota odierna, ma se sarà «confermata questa mancanza di attenzione nei confronti di un appuntamento internazionale cruciale per il futuro di tutti noi rappresenterebbe un tragico errore, soprattutto a danno delle generazioni più giovani che pagheranno un prezzo altissimo per la crisi di natura che, oltre a ridurre il numero di specie animali e vegetali, metterà a serio rischio l’accesso ad acqua pulita, aria pulita e cibo sano. Ci auguriamo, quindi, che il governo partecipi ai negoziati per fermare l’emorragia di Natura che se non arginata produrrà un impatto devastante su tutti noi e su chi verrà dopo di noi».
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