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Due anni fa la strage di Cutro

Due anni fa la strage di Cutro

ROMA-ADISTA. Evitare altre stragi con missione Sar europea, allargare vie legali e sicure di ingresso, stop ad accordi con Paesi terzi che non rispettano i diritti umani. È quanto chiedono dieci ong (Alarm Phone, Emergency, Medici Senza Frontiere, Mediterranea Saving Humans, Open Arms, Resq, Sos Humanity, Sea-Watch, Tom-Tutti gli Occhi sul Mediterraneo e Sos Mediterranee Italia) in una nota congiunta in occasio del secondo anniversario della strage di Cutro

«Non possiamo dimenticare le 94 vittime del naufragio di Steccato di Cutro, né che quella strage avvenuta nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 si sarebbe potuta evitare», si legge nella nota.

«Quella notte – prosegue – non venne attivato nessun piano di ricerca e soccorso, ma il caso del caicco Summer Love fu trattato come un’operazione di polizia per la protezione delle frontiere. Un evento in linea con le politiche sull'immigrazione del governo italiano in questi due anni, tese a ostacolare l'impegno nelle attività di ricerca e soccorso in mare della flotta civile e a criminalizzare sia le persone in movimento che le Ong. Tra prassi dell’assegnazione di porti distanti e sanzioni più stringenti introdotte dal Decreto Flussi, l’attacco alle Ong viene ulteriormente rafforzato. Intanto nel Mediterraneo, dal 2014 a oggi, sono scomparse oltre 31mila persone. Per loro e per tutte le persone in movimento che tenteranno la traversata in futuro, ribadiamo la necessità di una missione Sar europea insieme a un allargamento delle vie legali e sicure di accesso in Europa e chiediamo la fine degli accordi con Paesi Terzi che non rispettano i diritti umani, come Libia e Tunisia».

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