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La destra USA scatenata: i tentativi di orientare il conclave e il ruolo del card. Dolan

La destra USA scatenata: i tentativi di orientare il conclave e il ruolo del card. Dolan

Tratto da: Adista Notizie n° 19 del 17/05/2025

42244 ROMA-ADISTA. Dal Vaticano hanno preferito non commentare il fotomontaggio in cui Donald Trump è vestito da papa ma comunque, tra alcuni cardinali, il fastidio è stato palpabile per quella immagine veicolata attraverso i social della Casa Bianca. Solo uno scherzo? Forse, ma non troppo: il presidente degli Stati Uniti, che aveva già detto che gli sarebbe piaciuto essere lui il nuovo papa per poi candidare il cardinale conservatore di New York Timothy Dolan, e forse non è l'unico a pensare che un conclave possa essere manovrato da fuori. Sempre dagli Stati Uniti, questa volta i siti tradizionalisti che godono di cospicui finanziamenti e che tanto hanno osteggiato il pontificato di Francesco, era partito il tam tam sui problemi di salute del card. Pietro Parolin. Una fake news, come poi è stato detto dalla sala stampa della Santa Sede. D’altro canto, al di là delle apparenze e dell’immagine di “moderato” cucita dai media intorno all’ex segretario di Stato, è un fatto che Parolin è stato uno dei principali artefici del nuovo corso nelle relazioni fra Santa Sede e Repubblica popolare cinese, un percorso visto come il fumo negli occhi dall’attuale amministrazione Usa. Di certo, tuttavia, da parte della destra americana sono state messe a disposizione importanti risorse economiche per cercare di orientare l’elezione del successore di Francesco. In questo senso fa testo il ruolo assunto dalla Papal Foundation, guidata oggi appunto dal card. Timothy Dolan, organismo statunitense nato negli anni ‘80 per rispondere alla crisi finanziaria del Vaticano all’indomani degli scandali che avevano scosso lo Ior all’epoca del crac de banco Ambrosiano e delle collusioni con Calvi e Sindona attraverso l’azione spregiudicata del capo dello Ior di quel periodo, l’arcivescovo americano Paul Marcinkus.

Una questione di soldi

Non a caso, sul sito dell’organizzazione, in merito alle risorse messe a disposizione della Santa Sede, si può leggere: «La Papal Foundation, l'unica organizzazione benefica negli Stati Uniti che si dedica esclusivamente a soddisfare le richieste del Santo Padre per le necessità della Chiesa cattolica, ha annunciato 14.740.000 dollari in sovvenzioni, borse di studio e aiuti umanitari per prendersi cura dei bisognosi e far crescere la fede cattolica in tutto il mondo (l’anno di riferimento è il 2024, ndr)». In base a quanto riporta la testata cattolica d’Oltreoceano, National Catholic Reporter, nei giorni che hanno preceduto il conclave che ha eletto l’anti-Dolan, il card. Prevost, un gruppo di ricchi imprenditori americani, filantropi e attivisti conservatori si sono riversati a Roma e nella Città del Vaticano per incontrare, festeggiare e cenare con cardinali e uomini di Chiesa in contesti particolarmente sfarzosi.

«Secondo quanto riportato dai media e dai post sui social media esaminati dal National Catholic Reporter – si afferma nel servizio – alcuni cardinali sono stati invitati a brindare in luoghi costosi e sono state servite bottiglie di vino da 100 dollari durante incontri che sembravano più simili a eventi di lobbying politico americano che a servizi di preghiera contemplativa per prelati che si preparavano a scegliere il prossimo papa». Ricchi imprenditori cattolici statunitensi, esponenti di organizzazioni come la Papal Foundation sono a Roma per il loro annuale "pellegrinaggio" post-pasquale, durante il quale consegnano una sorta di impegno finanziario annuale al Vaticano. Tra loro ci sono rappresentanti del Napa Institute, un'organizzazione che, dalla sua fondazione nel 2010, è diventata una forza trainante nel fare pressione affinché la Chiesa cattolica statunitense aderisca ai valori conservatori. «Secondo l'analisi dei social media condotta da NCR, i membri del Napa Institute sono stati a Roma per l'ultima settimana e mezza, partecipando ai funerali di papa Francesco il 26 aprile e alle messe nelle basiliche di San Clemente e San Giovanni in Laterano».

Sempre secondo quanto riporta la testata americana, lo scorso 4 maggio, Tim Busch, cofondatore e presidente del consiglio di amministrazione del Napa Institute, e altri hanno partecipato a una cena presso la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino, nota anche come Angelicum o Collegio Angelico. La pagina Facebook del Napa Institute indica che la serata prevedeva una visita al campus, un ricevimento in giardino e una cena, oltre a un'esibizione musicale. Il finanziere di Chicago Jim Perry, membro della Papal Foundation e uno dei principali filantropi cattolici americani che ha fatto parte dei consigli di amministrazione di enti apostolici conservatori come Word on Fire e Fellowship of Catholic University Students, ha organizzato una cena il 29 aprile presso la Basilica di San Clemente, per la quale sta raccogliendo fondi per un restauro da 20 milioni di dollari, ha riportato il Times di Londra. Ancora, il 30 aprile, nove giorni dopo la morte di Papa Francesco, si è tenuto un incontro della Papal Foundation presso l'Hotel St. Regis di Roma. L'evento ha visto l'intervento del cardinale newyorkese Timothy Dolan, che ha preso parte al Conclave. Oltre a scherzare sul fatto che la sontuosa sala da ballo del St. Regis «non fosse bella quanto la Cappella Sistina», dove presto sarebbe dovuto entrare, il Times ha riferito che Dolan ha paragonato il patrocinio della Papal Foundation alle cause vaticane al sostegno che i membri della Chiesa primitiva davano a San Pietro. Il Times ha riportato che al pubblico del St. Regis Hotel è stato comunicato che la fondazione intende aumentare le sue sovvenzioni a 30 milioni di dollari all'anno (dai circa 15 attuali), con l’obiettivo di raccogliere 750 milioni di dollari da filantropi americani in futuro. Secondo il quotidiano londinese, un membro anonimo della Papal Foundation ha dichiarato: «Questa sala potrebbe raccogliere un miliardo di dollari per aiutare la Chiesa. A patto che abbiamo il papa giusto». Una somma che, indubbiamente, costituirebbe un bel sollievo per le casse disastrate della Santa Sede.

Posizioni conservatrici

Ma oltre al pressing economico, esiste anche un metodo più classico per tentare di orientare il Conclave. Secondo quanto riporta la testata online Fanpage, infatti, ai porporati è stato distribuito un libro intitolato “The College of Cardinals Report”, che delinea i profili di circa 40 possibili papabili. Oltre a indicare posizioni su temi caldi come le benedizioni per le coppie omosessuali, l’ordinazione di donne diacono e la contraccezione, il testo lancia un messaggio implicito: la Chiesa dovrebbe prendere le distanze dall’agenda progressista di Francesco e sposare posizioni più conservatrici. «Il volume, di cui esiste anche una versione online, è stato redatto da un team di giornalisti cattolici guidato da Edward Pentin (britannico) e Diane Montagna (statunitense), entrambi noti per le loro posizioni tradizionaliste. Secondo Reuters, Montagna avrebbe consegnato copie direttamente ai cardinali nei giorni delle riunioni pre-conclave». «Sebbene gli autori affermino di aver realizzato il rapporto con l’obiettivo di aiutare i cardinali a conoscersi meglio – afferma ancora Fanpage – molti osservatori vedono nella pubblicazione un tentativo di indirizzare le scelte del conclave. “È tutt’altro che imparziale”, hanno dichiarato due esperti di diritto canonico alla CNN, sottolineando come il documento lodi figure conservatrici come il cardinale statunitense Raymond Burke e critichi voci più progressiste, tra cui il maltese Mario Grech (segretario generale del sinodo, ndr), definito “controverso”». Anche del card. Matteo Zuppi si fa un ritratto non molto edificante, descrivendolo come «strettamente legato alla massoneria». 

*Foto presa da Unsplash, immagine originale e licenza 

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