
Associazione contro il nucleare: l'immobilità di Pichetto Fratin sulle rinnovabili ci condurrà a una seria crisi energetica
«Il Ministro Pichetto Fratin fa propaganda a un nucleare che non c’è, ma dimentica di puntare sulle rinnovabili, più convenienti, che potrebbero garantire l’indipendenza energetica dell’Italia». È questa l’osservazione che apre il comunicato dell’associazione “SI alle rinnovabili NO al nucleare” (nata nel 2011, aderisce al network 100% rinnovabili).
Il comunicato, firmato da Vittorio Bardi e Alfiero Grandi (Presidenza dell’Associazione), seguita:
«Il Ministro Pichetto Fratin continua a propagandare il nucleare ma ritarda la presentazione del progetto di legge approvato dal governo a fine febbraio, che ancora non risulta presentato in parlamento, per di più dimenticando che in quanto Ministro dovrebbe rispettare le leggi nazionali e gli esiti dei due referendum popolari che l’hanno bocciato. Il Ministro dichiara senza fornire prove che il nucleare da fissione a cui pensa sarebbe sicuro, ma non è in grado di dimostrarlo, fermo restando che quello da fusione è ancora nella fase di esperimento scientifico e non esistono impianti di produzione in esercizio.
Da ultimo il Ministro ha sostenuto che l’Italia ha una grande differenza tra quanta energia elettrica produce e quanta ne consuma e ne prevede un ulteriore aumento. Premesso che per ora questo aumento della richiesta di energia elettrica non si vede per un’economia stagnante, ci si potrebbe aspettare un Ministro impegnato sui nuovi impianti per le rinnovabili che per fortuna aumentano anche senza l’intervento del governo perché il crollo dei prezzi degli impianti rende sempre più conveniente questa scelta. Mentre il nucleare anche nella versione di cui parla il Ministro avrà comunque costi molto più alti, per di più c’è penuria di uranio, e non esiste ancora un prototipo di piccolo reattore nucleare (SMR) su cui basare le valutazioni: sicurezza, costi, problemi per l’ambiente, ecc.
Per di più sullo smaltimento delle scorie radioattive è tutto fermo e il governo continua ad ignorare il problema senza fare alcunché. Senza mettere in sicurezza le scorie radioattive non si può certo pensare di produrne di nuove.
Il risultato del lavoro di questo Ministro è che l’Italia rischia di avere una differenza crescente tra consumo e produzione di energia elettrica perché questo governo non fa nulla, sbaglia i provvedimenti, finisce con il rinviare tutto, mentre nel fotovoltaico i costi degli impianti consigliano di dare il massimo impulso adesso alla loro diffusione, inoltre il governo non decide sul nuovo eolico, in particolare off shore che potrebbe dare risultati importanti, senza trascurare settori meno sviluppati come geotermico e biomasse possono che dare risultati importanti. Non a caso la strategia di Terna è di aumentare di molto nei prossimi anni gli accumuli (batterie) per stabilizzare la rete, insieme all’idroelettrico, per dare continuità all’erogazione, per risolvere i problemi di discontinuità.
Pichetto Fratin è un Ministro che parla molto, a sproposito, ma non produce fatti concreti, in particolare non lavora per l’indipendenza energetica dell’Italia e questo prospetta un futuro in cui saremo sempre più dipendenti dall’estero a costi crescenti. La scelta delle rinnovabili porterebbe più indipendenza energetica e minori costi. Questo è un serio problema in un paese come l’Italia che dipende ancora troppo dalle fonti fossili, gas in particolare che per di più costerà sempre più caro se lo compreremo dagli Usa come sta scritto nell’accordo Europa/Usa sui dazi.
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