BASTA CON IL MASSACRO: UN APPELLO MONDIALE PER FERMARE L'OCCUPAZIONE DELL'IRAQ
Tratto da: Adista Notizie n° 5 del 21/01/2006
33182. ROMA-ADISTA. A tre anni dall'inizio della guerra in Iraq, vescovi, sacerdoti, rabbini, pastori, premi Nobel, intellettuali e membri della società civile di tutto il mondo lanciano un appello internazionale contro la Coalizione guidata dagli Stati Uniti per porre fine all'occupazione militare del territorio iracheno e al quotidiano massacro degli uomini e delle donne che lo abitano. "L'uccisione di decine di migliaia di civili, il ferimento di più di 100mila persone, la tortura e l'assassinio di prigionieri sotto custodia degli Stati Uniti sono la prova del terrorismo di Stato perpetrato contro il popolo iracheno", un terrorismo, denunciano i firmatari dell'Appello, costruito su "bugie" come l'accusa di detenzione in Iraq di armi di distruzione di massa e quella di possibili legami tra Saddam Hussein e Al Qaeda.
Invitano perciò "tutti i costruttori di pace del mondo" a partecipare ad una campagna internazionale di resistenza civile nonviolenta che avrà inizio il 19/20 marzo 2006, data del terzo anniversario dell'invasione dell'Iraq. Gli appuntamenti a seguire saranno l'1 maggio (Giornata internazionale dei lavoratori), il 9 agosto (61° anniversario del bombardamento atomico di Nagasaki) e l'11 settembre (quinto anniversario dell'attacco terroristico agli Usa).
In programma, vi sono anche dimostrazioni non violente, sit-in "all'interno o al di fuori delle sedi governative (ambasciate, consolati, ma anche le basi militari e i centri di reclutamento) e delle aziende che traggono profitto dalla guerra", negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e negli altri Paesi che, come l'Italia, "partecipano all'occupazione illegale e portatrice di morte dell'Iraq". "Le azioni - spiega l'Appello - intendono denunciare l'ordinaria amministrazione di questi governi, che è ordinaria amministrazione della violenza, della morte e dello sfruttamento".
L'Appello ha già raccolto una sessantina di firme di personalità provenienti da 16 diversi Paesi. Per l'Italia, tra i primi ad aderire: Giovanni Franzoni della Comunità di Base di S. Paolo e don Albino Bizzotto e Lisa Clark dei Beati i Costruttori di pace. Tra gli altri firmatari: p. Tom Michel della Curia generale dei gesuiti di Roma, dom Pedro Casaldáliga, vescovo emerito di São Felix do Araguaia, p. Ernesto Cardenal, poeta, scultore, già ministro della Cultura in Nicaragua; mons. Thomas Gumbleton, vescovo ausiliare di Detroit; Marie Dennis del Maryknoll Office for Global Concerns e di Pax Christi International; p. Francois Houtart, professore emerito dell'Università cattolica di Lovanio ed esponente del Consiglio internazionale del Social Forum Mondiale; Adolfo Perez Esquivel, Premio Nobel per la Pace; Cindy Sheehan, la madre del soldato Casey ucciso in Iraq nel 2004; il teologo José María Vigil; il rabbino Arthur Waskow, direttore di The Shalom Center di Philadelphia; il reverendo Phil Wheaton della Chiesa episcopaliana; la United Methodist Church, e ancora diversi padri gesuiti statunitensi e alcune Comunità cristiane di base della Spagna (per aderire alla Campagna: e-mail mull@ibw.com.ni; www.aglobalcall.org).
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