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Sodalitium: "Fosse morto una settimana prima saremmo stati salvi"

«Per me era inevitabile pensare che se il papa fosse morto una settimana prima, probabilmente Sodalitium non sarebbe stato ancora sciolto». L’ha detto il sacerdote Juan Carlos Rivva (in Sodalizio ha fatto la sua professione di fede il 27 novembre 1989) nell’omelia che ha tenuto domenica 27 aprile nella parrocchia di Nostra Signora della Riconciliazione, fino a poco tempo fa amministrata dalla disciolta Società di Vita Cristiana (SVC).

Una “confessione”, quella di Rivva, che invera un sospetto riguardo al ritardo con cui Sodalizio ha reso effettivo il 14 aprile, firmando per tramite del superiore generale José David Correa, il decreto di soppressione emanato da papa Francesco il 14 gennaio 2025. L’appuntamento era stato rimandato più volte dalla SCV, una «strategia dilatoria», scriveva El País il 9 aprile, in attesa di un nuovo più malleabile papa (Francesco, firmato il decreto, era stato ricoverato all’ospedale Gemelli con una prognosi molto grave) e forse di “sistemare” i cospicui beni della Società in immobili e società sparsi per il globo terracqueo.

Juan Carlos Rivva si è ben guardato dal fare l’elogio del defunto pontefice. Francesco, ha detto, «come tutti gli esseri umani, ha avuto successi ed errori, e penso che sia troppo presto per valutare il suo pontificato. Alcuni lo canonizzano, altri lo demonizzano. Lasciamo che sia la storia a giudicarlo. Chiediamo al Signore di avere pietà della sua anima, perché lui, come tutti noi, dovrà rispondere delle sue azioni e decisioni davanti al Signore». «Non dobbiamo cadere nella “papolatria” e pensare che la Chiesa dipenda assolutamente dal Papa. La Chiesa ha organi di governo, legislativi e giudiziari, che vanno rispettati», ha aggiunto.  

Riferisce Infobae in servizio di oggi che, al termine dell'omelia, durata circa 10 minuti, Rivva ha invitato i fedeli a firmare una petizione rivolta al cardinale di Lima Carlos Castillo, arcivescovo di Lima, nella quale si chiede che gli attuali sacerdoti della parrocchia rimangano, malgrado, con lo scioglimento di Sodalizio, il tempio e i sacerdoti della SCV attualmente siano in fase di trasferimento all'arcidiocesi di Lima. «Chiunque voglia firmarlo può farlo ora, all'uscita, ad alcuni tavoli lì presenti, gestiti da volontari».

Rivva ha poi ammesso che le sue dichiarazioni hanno causato divisioni nella sua comunità e si è scusato, affermando al contempo di essere stato travisato, di non aver avuto «intenzione» di dire che se fosse morto una settimana prima Sodalitium non sarebbe mai stato soppresso.

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