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Le nuove sfide che attendono la Chiesa luterana in Italia. Concluso il Sinodo

Le nuove sfide che attendono la Chiesa luterana in Italia. Concluso il Sinodo

ROMA-ADISTA. Con il culto solenne celebrato domenica 27 aprile presso la Christuskirche di Roma si è conclusa la seconda seduta del XXIV Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi), aperta lo scorso 24 aprile.

Il Sinodo ha voluto riflettere sull’identità della Celi come Chiesa e sulle sfide che attendono le sue 15 Comunità, sia a livello locale che nella società italiana. I lavori sono stati caratterizzati da intensi momenti di confronto e da una forte attenzione al presente e al futuro.

Particolarmente significativo è stato il ricordo del 25 aprile: il presidente del Sinodo, Alfredo Talenti, ha sottolineato l'importanza di questa data, memoria della liberazione dal nazifascismo. Inoltre, il pastore Michael Jonas, tra gli altri e le altre, ha ricordato la figura di papa Francesco, ai cui funerali ha partecipato in rappresentanza della Celi insieme al direttore del Centro Melantone, pastore Patrick Spitzenberger, e alla delegazione della Federazione luterana mondiale (Flm).

I lavori sono stati aperti dalle relazioni del presidente del Sinodo e del decano del Concistoro, pastore Carsten Gerdes, seguite dalla presentazione del tesoriere Jens Ferstl.

Una particolarità di questa edizione è stato il lavoro in sei gruppi tematici, dove i sinodali hanno discusso questioni fondamentali per la vita e l’organizzazione della Chiesa: dalla formazione pastorale alla gestione finanziaria, dalla comunicazione digitale all’impegno ecumenico.

Tra le decisioni più rilevanti, il Sinodo ha approvato l’avvio di un percorso di formazione pastorale dedicato a persone che, giunte a una nuova fase della vita, desiderano intraprendere un servizio ministeriale, mettendo a frutto competenze ed esperienze pregresse. Si tratta di un'iniziativa innovativa nel panorama protestante italiano, ispirata a esperienze consolidate nelle Chiese protestanti di altri Paesi, come la Germania.

L’accesso al ministero continuerà comunque ad essere sottoposto alle valutazioni e al controllo del Concistoro, il quale sarà chiamato a definirne le linee guida in collaborazione con il Corpo Pastorale della Celi.

Il Sinodo ha inoltre discusso della presenza della Chiesa evangelica luterana in Italia sui social media, in particolare sulla piattaforma X (ex Twitter). Dopo un’analisi attenta dei cambiamenti che hanno trasformato i social da strumenti di apertura a luoghi di polarizzazione identitaria, è stata deliberata la chiusura del profilo ufficiale della Celi su X. La decisione si basa sulla incompatibilità tra i valori della Celi – accoglienza, ascolto e pace – e le attuali impostazioni anche tecniche della piattaforma, nella consapevolezza che le criticità emerse su X non lasciano immuni gli altri social dalle medesime domande. La Celi è consapevole infatti che i social si stanno sempre più rapidamente ristrutturando, se non completamente trasformando o venendo sostituiti da nuovi. La riflessione è quindi orientata sul modo nel quale le Chiese possono rivendicare che queste piattaforme risultino non soltanto libere ma anche affidabili, trasparenti, in grado cioè di favorire la libera circolazione di idee e opinioni, rispettose del prossimo, che non siano frutto di fake news né che possano essere facilmente da queste manipolate. Così come, nel segno nell'unitarietà, si è dato il via a un progetto di maggiore integrazione dei sistemi informativi in ambito Celi per un più efficace coordinamento con le Comunità.

Tra i temi più significativi, l’avvio di un progetto pilota che coinvolgerà le Comunità di Milano, Merano e Trieste, con l'obiettivo di sostenere iniziative sociali rilevanti e porre le basi per la costruzione di un progetto diaconale unitario a livello nazionale.

Con l’approvazione dei bilanci consuntivo e preventivo – che comprendono l'andamento e i nuovi investimenti relativi all'Otto per mille luterano – e la ratifica dell’operato del Concistoro, il XXIV Sinodo della Celi si è aggiornato alla terza seduta, prevista per il 2026. È stato un Sinodo importante e, in molti passaggi, coraggioso: aperto al dialogo con la società italiana, consapevole del suo ruolo di ponte tra culture protestanti europee e desideroso di imprimere nuovo slancio e creatività alla vita della Celi.

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