IN MEMORIA DI LUI: LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA COME IMPEGNO A CONTINUARE LA MISSIONE DI GESÙ
Tratto da: Adista Documenti n° 36 del 13/05/2006
DOC-1736. MONTRÉAL-ADISTA. "Si snatura il rituale della Cena se non lo si lega alla persona, agli ideali, alle opzioni, in breve alla vita di Gesù". Per cui "si dovrebbe parlare piuttosto di memoriale dell'ultima cena", come luogo in cui si ridica "quello che si vuol fare per continuare la sua missione", come "luogo di impegno". Perché Gesù, quando condivise con i discepoli il pane e il vino, simboli del suo corpo e del suo sangue, quando raccomandò loro di ripetere in quel modo quel rito in sua memoria, non fece che chieder loro di assumere e portare avanti la sua stessa opera, i suoi gesti di accoglienza, di amore, di guarigione, la sua affermazione dell'uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio. "Se si crede che è così, le implicazioni sono grandi e sono gravi". Sono flash di un'analisi di Odette Mainville, docente di esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà di Teologia e di Scienze delle Religioni dell'Università di Montréal, co-presidente del Réseau Culture et Foi nel ‘97-'98, scritto poco prima della diffusione del documento che vieta l'accesso al sacerdozio degli omosessuali.
Lo riproduciamo di seguito in una nostra traduzione dal francese.
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