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A SOSTEGNO DEL POPOLO PALESTINESE, GIOVANNI FRANZONI DONA L'ANELLO DATOGLI DA PAOLO VI

Tratto da: Adista Notizie n° 85 del 02/12/2006

33654. ROMA-ADISTA. Un singolare gesto simbolico, che potrebbe avviare una catena di solidarietà concreta – sia pure una goccia in un oceano di bisogno – per i palestinesi della Striscia di Gaza: è quello compiuto da Giovanni Franzoni, che ha deciso di "mettere all'asta" il prezioso anello donatogli da Paolo VI nel 1964, quando fu eletto abate della basilica di san Paolo fuori le Mura, con l'intenzione di destinarne il ricavato al poliambulatorio del Campo Profughi di Jabalia a Gaza.

Franzoni ha spiegato così la sua scelta: "La situazione in Palestina, sempre più violenta e sempre più aggrovigliata, chiede alle persone e alle comunità di ‘buona volontà' di intervenire con umili e disinteressati gesti che possano, senza la pretesa di risolvere la situazione politica, disintossicare le asprezze, ottenere delle tregue, consentire di riprendere le trattative fra le parti interessate e soprattutto alleviare la sofferenza della popolazione. Incombe inoltre una catastrofe economica e sociale sulla popolazione palestinese dei Territori occupati dopo l'insana decisione degli Usa, della Russia, dell'Onu e della Ue di punire l'elettorato palestinese per aver votato in modo difforme dalle loro aspettative (il riferimento è alle elezioni politiche del 25 gennaio 2006, quando i palestinesi hanno dato la maggioranza assoluta del Parlamento ad Hamas, ndr), sospendendo i finanziamenti che facevano vivere una popolazione deprivata della possibilità di un'economia autosufficiente. Tale catastrofe è ormai in atto con l'invasione di Gaza da parte dell'esercito israeliano con sofferenze e lutti terribili".

"Appare evidente a molti, fra i quali con discrezione mi colloco anch'io – ha aggiunto Franzoni – l'esigenza di raggiungere la popolazione palestinese col soccorso umanitario senza pretendere di interferire nel confronto politico e militare fra le parti. Ho dunque pensato di partecipare alla Campagna di solidarietà a favore della popolazione di Gaza promossa dal comitato Action for peace nella manifestazione tenuta a Roma a piazza Farnese il 7 luglio 2006. Volendo aggiungere un valore simbolico a questa iniziativa, ho pensato di donare l'anello pontificale che ebbi da Paolo VI nella domenica delle Palme del lontano 1964. Se l'anello è un simbolo di fedeltà – ha concluso Franzoni – vorrei che il gesto fosse considerato come tale e non venisse in alcun modo considerato come un atto di dissociazione dal mio passato ecclesiale. Rimango fermamente dell'opinione che nella stagione ecclesiale contestuale o conseguente al Concilio Vaticano II, nonostante la crisi nei confronti della mia persona e delle posizioni pubblicamente da me assunte, intervenuta in circostanze storiche che considero superate, Paolo VI sia figura di massima rilevanza per il futuro della Chiesa cattolica romana, per l'ecumenismo, per il dialogo interreligioso e per la giustizia e la pace sulla terra".

Per comprendere l'ultimo riferimento, occorre ricordare che, per le pressioni subite a causa della sua denuncia delle complicità vaticane nella speculazione edilizia a Roma, denuncia documentata nella lettera pastorale La terra è di Dio del giugno 1973, l'abate fu costretto a dimettersi dalla sua carica e, tornato semplice monaco benedettino, continuò il suo impegno ecclesiale e politico con la Comunità di base di san Paolo. Quando, poi, in vista del referendum sulla legge sul divorzio (che si sarebbe tenuto il 12 maggio 1974), Franzoni si espresse pubblicamente per la libertà di coscienza, mentre il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana aveva chiesto a tutti, cattolici e non, di votare Sì all'abrogazione della legge in questione, fu sospeso a divinis. Infine, nell'agosto del 1976 il monaco fu ridotto allo stato laicale perché alla vigilia delle elezioni politiche del giugno di quell'anno aveva dichiarato che avrebbe votato per il Pci.

La decisione di Franzoni di donare l'anello datogli da Paolo VI si inserisce nella Campagna di solidarietà "Un anello…di una catena per Gaza" lanciata dalla Focsiv: al prezzo di 50 euro, si potrà acquistare un biglietto (ne sono stati stampati 300) per partecipare all'estrazione dell'anello (il cui valore materiale è adeguato alla somma che si ricaverebbe con la vendita di tutti i biglietti). I biglietti possono essere acquistati a Roma presso la sede di Volontari nel mondo-Focsiv (in Via San Francesco di Sales, 18) oppure presso la sede del Cipax (in Via Ostiense, 152 ). Possono anche essere richiesti via fax al numero 06/6872373 inviando la ricevuta del versamento effettuato o sul c/c postale 87781001 intestato a Volontari nel mondo-Focsiv oppure a Banca Etica c/c n. 000000510010 ABI 05018 CAB 03200 specificando nella causale "Un anello… di una catena per Gaza". La "pesca" del biglietto vincente – presente un notaio – avverrà a Roma, presso la Comunità di san Paolo, Via Ostiense 152 B, domenica 16 dicembre 2006, alle ore 21,00. Ma già dalle 16,00 la giornata sarà animata da un mercatino di manufatti palestinesi, e poi da un dibattito sul conflitto israelo-palestinese.

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