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FUORIROTTA 1970

Tratto da: Adista Notizie n° 7 del 27/01/2007

Cominciano ad emergere i contorni di quella strategia della tensione avviata con la strage di Piazza Fontana per reprimere le lotte di studenti e lavoratori: mentre le istituzioni individuano in Pietro Valpreda e nella pista anarchica l'utile "colpevole", muoiono diverse persone coinvolte in vario titolo nell'inchiesta. E si moltiplicano inquietanti segnali: a luglio scoppia a Reggio Calabria una rivolta popolare che reclama Reggio capoluogo di provincia al posto di Catanzaro. La protesta, presto egemonizzata dalla destra fascista, sfocia in violenti sommosse, che dureranno fino a settembre. Intanto, il 22 luglio, a Gioia Tauro, una carica di tritolo fa deragliare il treno "Freccia del Sud": 6 morti e 139 feriti. Il 17 Settembre viene rapito Mauro De Mauro, giornalista dell'Ora di Palermo. Stava indagando sulla morte di Enrico Mattei, ma era anche al corrente degli scenari che preludevano al golpe Borghese. Il suo cadavere non verrà mai ritrovato. Non sono ancora stati resi noti i risultati della commissione parlamentare d'inchiesta (avverrà il 15 dicembre) sul piano "Solo", che nella notte del 7-8 dicembre si svolge un altro misterioso tentativo di Colpo di Stato, organizzato da Junio Valerio Borghese (fascista ed ex comandante della X Mas) col sostegno di diversi esponenti della destra eversiva, delle Forze Armate, dei servizi segreti, del mondo politico-imprenditoriale, della massoneria. Ma qualcosa nell'operazione, chiamata in codice "Tora Tora", non funziona ed i golpisti, già penetrati nel ministero degli Interni e rifornitisi di armi, ricevono da Borghese il contrordine e abbandonano l'impresa. Del tentato golpe si saprà solo l'anno successivo.

Nella Chiesa, intanto, si intensificano i tentativi di normalizzazione dei fermenti conciliari, che interpellano anche una parte della gerarchia. Dopo il caso del card. Giacomo Lercaro, ecco che nel febbraio '70 il Vaticano invia un visitatore apostolico nella diocesi di Ravenna. Il vescovo, mons. Salvatore Baldassarri, è "reo" di aver eccessivamente aperto la sua diocesi al vento del Concilio. A lui, la solidarietà da diverse comunità e diocesi d'Italia.

In marzo, il card. Antonio Poma, presidente della Cei, scrive al presidente delle Acli Emilio Gabaglio una lettera in cui si esprimono forti perplessità per la linea intrapresa dalle Acli negli ultimi anni. Più che all'insegnamento sociale del magistero, le Acli - scrive Poma - sembrano ispirarsi a "un sistema e a un'impostazione che risalgono a matrici inconciliabili con la visione cristiana della vita e della storia". Ma il rinnovamento dell'associazione continua e in agosto, nel corso del tradizionale convegno estivo di Vallombrosa (sul tema: "Movimento operaio, capitalismo, democrazia"), Gabaglio, in continuità con le conclusioni del Congresso del ‘69, che aveva sancito la rottura del collateralismo con la Dc, propone l'ipotesi socialista come nuovo asse strategico delle Acli. Così, il 14 novembre, la VII Assemblea della Cei esprime "preoccupazione e perplessità" nei confronti della cosiddetta "scelta socialista". Il 27 settembre torna in Italia il presidente Usa Richard Nixon. Numerose le manifestazioni organizzate a Roma contro la guerra in Vietnam e contro l'invasione della Cambogia che gli Usa hanno avviato a maggio: il 28, in occasione della visita di Nixon a Paolo VI, proteste in Piazza San Pietro per l'ambigua politica del Vaticano. Il 12 ottobre, il democristiano Vito Ciancimino è eletto sindaco di Palermo con i voti di Dc, Psu e Pri. Ma 10 consiglieri della Dc non lo votano, perché lo ritengono in contatto con boss mafiosi e responsabile delle speculazioni edilizie in città negli anni in cui era stato assessore ai Lavori Pubblici.

Ma le lotte dei lavoratori danno anche qualche frutto visibile, sia sul piano dei diritti sindacali e politici, che di quelli civili. Il 20 maggio viene approvata la legge passata alla storia come "Statuto dei Lavoratori". L'1 dicembre con 319 sì (Pci, Psi, Psiup, Psu, Pli, Sinistra Indipendente e Pri) e 286 no (Dc, Msi, Pdium, Svp) la Camera approva definitivamente la legge sul divorzio, promossa dal deputato socialista Loris Fortuna. (v. g.)

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