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DIO CI LIBERI DALLA DISCARICA. A CASERTA, IL VESCOVO CELEBRA UNA MESSA A LO UTTARO

Tratto da: Adista Notizie n° 37 del 26/05/2007

33888. CASERTA-ADISTA. Una messa nella discarica per dire ‘no’ alla dissennata politica sui rifiuti in Campania. L’ha celebrata il vescovo di Caserta, mons. Raffaele Nogaro, insieme ad una dozzina di parroci e religiosi della sua diocesi e di fronte ad una folla di oltre duemila fedeli, domenica 13 maggio a Lo Uttaro, a ridosso della cava Mastropietro dove, dallo scorso 24 aprile, i camion del consorzio Ce3 che gestisce la raccolta dell’immondizia stanno scaricando rifiuti su un terreno già inquinato (che, secondo la Regione, andrebbe solo bonificato) e senza alcun tipo di controllo, al punto che ai rappresentanti dei cittadini inseriti nella commissione di garanzia, nominata dal Prefetto, che dovrebbe effettuare i controlli sull’immondizia sversata, lo scorso 16 maggio è stato impedito in malo modo l’accesso al sito.

"Sono qui non per strumentalizzare la messa – ha detto il vescovo durante la breve omelia – ma per pregare il Signore affinché ci liberi dalle calamità, che spesso sono causate dall’uomo" e cioè i rifiuti, che in Campania, e soprattutto nel casertano, rappresentano una vera e propria ‘bomba ecologica’ che attenta alla vita dei cittadini: la mortalità per tumore – secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità – è più alta del 9-12% rispetto alla media nazionale e le malformazioni dell’apparato uro-genitale addirittura dell’84%. "Chiediamo a Dio – ha aggiunto Nogaro – che questa maledizione della discarica Lo Uttaro possa terminare quanto prima. È il nostro cimitero e non lo vogliamo".

"Se Dio ci libera dalle discariche, l’immondizia dove la mettiamo?", ha risposto Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli, che ha anche aggiunto: "Ho molto rispetto per mons. Nogaro, credo però che drammatizzare la situazione senza dare soluzioni non serva a nulla". A mons. Nogaro – che nei giorni precedenti aveva anche ‘occupato’ per qualche ora la discarica per rendersi conto personalmente della situazione, beccandosi un pubblico rimprovero dal segretario della Cei, mons. Giuseppe Betori (v. Adista nn. 31 e 33/07) – ha replicato, pur senza chiamarlo in causa direttamente, il vescovo di Pompei, mons. Carlo Liberati, con una dura intervista rilasciata alla Radio Vaticana il 16 maggio in cui ha difeso l’operato del Commissario di governo per l’emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, e ha stigmatizzato le manifestazioni di protesta contro le discariche alimentate – a suo dire – da non ben precisati "interessi economici da salvaguardare". "C’è un decreto del governo che stabilisce dei siti dove fare il deposito dei rifiuti e quindi procedere allo stoccaggio ed eventualmente al riciclaggio dei materiali che possono essere adoperati", ha aggiunto. "Ma abbiamo visto che ci sono state delle manifestazioni contro: il decreto governativo fa fatica ad essere applicato. Lei pensa che quelli che protestano siano soltanto spinti dalla paura che in quei siti si condensi troppo inquinamento? Io penso di no perché, a parte il fatto che oggi i siti di deposito dei rifiuti possono essere bonificati in modo da preservare tutto ciò che c’è intorno, da qualche parte questa protesta è alimentata in modo che non si proceda a nulla. Ritengo ci sia sotto tutta un’organizzazione che ormai è intollerabile".

La Chiesa casertana, però – parroci, religiosi, associazioni e fedeli –, continua a riunirsi saldamente attorno al suo vescovo, e la grande partecipazione alla messa a Lo Uttaro – ben oltre le aspettative degli stessi organizzatori – lo testimonia con forza. (luca kocci)

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