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PRETI E FEDELI SCRIVONO AL VESCOVO DEI MISSILI: QUELLA BENEDIZIONE CI HA DELUSI

Tratto da: Adista Notizie n° 37 del 26/05/2007

139136. Catania‑adista. Un gruppo di fedeli e di sacerdoti della diocesi di Catania ha scritto una lettera a mons. Angelo Rizzo per denunciare l'inopportunità della benedizione della prima pietra della chiesa all'interno della base missilistica di Comiso. Ecco il testo della lettera e l'elenco dei firmatari.

"Ci permetta di esprimere la nostra perplessità circa un gesto, secondo notizie di stampa, da Lei compiuto: la benedizione della prima pietra per la costruzione di una Chiesa intitolata a "Cristo nostra pace" all'interno della base Nato dell'aeropor-to Magliocco di Comiso, dove, come tutti sappiamo, si stanno installando micidiali strumenti di morte.

Non le pare che questo suo gesto possa essere causa di profonda delusione per tutti quei credenti che, a motivo della propria fede, si impegnano, a singoli o a gruppi, con dedizione e sacrificio per costruire una cultura della pace, che include anche il superamento della folle corsa agli armamenti, per i quali si spendono miliardi che potrebbero altrimenti servire a salvare dalla morte per fame milioni di creature?

Non le pare che noi tutti, come credenti, abbiamo e, in particolare, voi come pastori, abbiate il dovere di testimoniare con la vita, senza contraddizioni, la sequela a Cristo che facendo la scelta della Croce, si è manifestato come il nonviolento, il disarmato per eccellenza?

Non crede che testimoniano più coerentemente la sequela a Cristo tutti coloro che sostano in digiuno ed in preghiera dinanzi agli impianti nucleari per protestare contro la loro installazione? Non pensa che una struttura ecclesiale all'interno di una fabbrica di morte possa fare il gioco di chi vuol far passare, senza troppi dissensi, anzi con un certo consenso, la logica della sfrenata corsa agli armamenti? A noi, ormai, sembra che sia giunto il tempo in cui la nostra adesione al messaggio evangelico dell'amore e della nonviolenza debba realizzarsi in modo radicale non avallando le strutture che generano distruzione e morte, ma costruendo strutture alternative.

È per questo che abbiamo voluto esprimere le nostre perplessità per il gesto da Lei compiuto, sicuro che Lei con carità cristiana accetterà le nostre riflessioni come un tentativo fatto per aprire con Lei un dialogo sul tema della pace che tanto ci sta a cuore. Devotamente la salutiamo".

Un gruppo di cristiani della comunità parrocchiale SS. Pietro e Paolo; un gruppo di cristiani della comunità parrocchiale S. Croce al Villaggio S. Agata (Ct); un gruppo di cristiani della comunità parrocchia le SS. Crocifisso della Buona Morte (Ct); un gruppo di cristiani della comunità parrocchiale S. Cristoforo (Ct); don Biagio Apa; don Alfio Carciola; don Giuseppe Di Bella; don Giuseppe Gliozzo; don Concetto Greco; don Giovanni Piro; don Carmelo Politi; don Michele Rapisarda; don Salvatore Resca; don Lorenzo Riela; don Giuseppe Ruggieri

(Adista nn. 2835-2836-2837 del 16 gennaio 1984)

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