"PRO MULTIS" VUOL DIRE "PER TUTTI". IN GERMANIA DUE CONSIGLI PRESBITERALI RIFIUTANO LA TRADUZIONE VATICANA
Tratto da: Adista Notizie n° 45 del 23/06/2007
33941. ROTTENBURG-ADISTA. La votazione si è svolta in modo democratico ed ha dato un verdetto chiaro: nella formula liturgica della transustanziazione si continuerà a tradurre la formula latina pro multis con l’espressione per tutti, e non per molti come voluto dal papa. A “disobbedire” alla prescrizione vaticana di cambiare la traduzione, voluta da Benedetto XVI e da lui “commissionata” alla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti del card. Francis Arinze, sono stati - ne dà notizia in questi giorni la stampa tedesca - due consigli presbiterali diocesani tedeschi, quello di Rottenburg-Stuttgart e quello di Augsburg.
Andando contro la lettera che Arinze, lo scorso ottobre, ha inviato ai presidenti delle Conferenze episcopali nazionali sulla questione, (v. Adista n. 87/06), il Consiglio presbiterale di Rottenburg-Stuttgart, durante un incontro svoltosi il 25 aprile scorso, ha votato a favore del mantenimento della traduzione inclusiva per tutti, giudicando quella del Vaticano, per molti, ambigua “al giorno d’oggi”. “La promessa di salvezza di Dio – si legge in un comunicato stampa diffuso dallo stesso Consiglio presbiterale – vale per tutte le persone. Questa verità di fede è espressa nel modo più chiaro nella formula ‘per tutti’ della preghiera”.”La comprensione corretta” del testo non deve dipendere dai commenti ad esso, affermano i religiosi di Rottenburg: il testo biblico originale afferma che Cristo è morto per tutti, ed ogni uomo può e deve decidere se accettare l’offerta di salvezza di Gesù.
Un mese e mezzo prima, era stato il Consiglio presbiterale di Augsburg ad esprimere la stessa scelta. Il consiglio presbiterale della diocesi ha chiesto al vescovo, mons. Walter Mixa, di “promuovere presso il Vaticano e presso la Conferenza episcopale tedesca” la possibilità di continuare a tradurre l’espressione del Messale romano pro multis con per tutti. Subito prima del voto, è intervenuto alla riunione del Consiglio presbiterale il preside dell’Accademia Cattolica della Baviera, p. Florian Schuller, sottolineando che la storia dei testi centrali della liturgia è “scritta profondamente nelle coscienze” e che un cambiamento come quello prescritto da Roma rischia di provocare polarizzazioni e proteste a livello di parrocchie: “Che tutti i preti ad un certo momento passino improvvisamente dal ‘per tutti’ al ‘per molti’ è, in base alle esperienze degli ultimi decenni, alquanto improbabile”. (ludovica eugenio)
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