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FUORIROTTA 1998

Tratto da: Adista Notizie n° 71 del 20/10/2007

Il Pds si fa il restyling: a febbraio, infatti, il segretario D'Alema convoca nientemeno che gli "Stati Generali della Sinistra". Il partito apre le porte ai contributi di altre culture del socialismo democratico, elimina i riferimenti al comunismo (sparisce dal simbolo la piccola falce e martello, sostituita dalla rosa, simbolo del socialismo europeo), si propone come forza ormai pienamente socialdemocratica ed europeista. Il nuovo soggetto politico, definito la "Cosa 2", prende il nome di Democratici di Sinistra ed elegge (15 febbraio) D'Alema segretario. Eppure, oltre all'ingresso dei Cristiano Sociali, dei Comunisti Unitari e di qualche gruppetto di socialisti, l’operazione si rivela assai più modesta rispetto alle ambizioni. Gestazione assai più travagliata per l'Udr, partito voluto da Cossiga e nel quale, transfughi dal Polo delle Libertà, confluiscono anche parlamentari che fanno capo a Mastella (dal Ccd) e Buttiglione (dal Cdu). Proseguono intanto le fibrillazioni dentro il governo Prodi. C'è il disastro (3 febbraio) causato, in val di Fiemme: da un aereo militare statunitense, partito dalla base di Aviano, che trancia il cavo della funivia del Cermis: 20 i morti. All'origine della strage la pericolosa abitudine (più volte denunciata dalla popolazione) dei "top gun" statunitensi di volare a bassa quota. Davanti ai pm italiani, l'equipaggio fa scena muta. Prodi si indigna, il presidente Usa Clinton si scusa, ma i responsabili vengono fatti rientrare in patria e prosciolti dalla corte marziale (saranno condannati solo per aver distrutto alcune prove). Ci sono poi (marzo) i malumori a sinistra per la legge sulla "parità scolastica" che apre ai finanziamenti alle private. L’esecutivo non fa in tempo a festeggiare il traguardo (1.mo maggio) dell’ingresso dell'Italia nella moneta unica europea che (5 maggio) un'alluvione di fango causata dalla pioggia incessante travolge in Campania i paesi di Bracigliano, Siano, Sarno e Quindici: 159 morti e polemiche sui soccorsi e sulle politiche preventive per la difesa del territorio. In giugno, falliti gli ultimi tentativi di tenerla in vita, D'Alema annuncia la fine della Commissione Bicamerale. Ma di "riforme" si continuerà a parlare ancora a lungo. Dopo un piccolo “raggio di sole” (l'approvazione, in luglio, della legge che concede il diritto all'obiezione di coscienza al servizio militare), ad ottobre nella maggioranza torna aria di tempesta. Con la legge sulle 35 ore ancora in alto mare e una Finanziaria che non va, il Prc decide di revocare a Prodi l'appoggio esterno dei suoi parlamentari. Ma l'ala cossuttiana del partito non ci sta, e sceglie di continuare a sostenere il governo. Ennesima scissione. Nasce il Pdci. Prodi tenta di restare in sella: va alla conta dei voti, ma (9 ottobre) non ce la fa per un soffio. E si dimette. Scalfaro conferisce l'incarico di formare un nuovo governo a D'Alema, che (21 ottobre) ottiene la fiducia grazie al sostegno di Ulivo, Pdci, Udr e di alcuni parlamentari indipendenti. Impegnato a spostare a destra l'asse del governo, il neo‑premier lascia la guida dei Ds a Walter Veltroni (ma per sé D'Alema inventa la carica di presidente). Il nuovo governo mostra subito la propria fedeltà atlantica: il 13 novembre arriva segretamente in Italia il leader del Pkk Abdullah Öcalan, ricercato dalla polizia turca, ma dopo infuocate polemiche sulla possibilità che il Paese gli offra asilo politico, Öcalan (dicembre) è costretto a lasciare l'Italia. Intanto, il 16 novembre, Erik Priebke e Karl Hass sono condannati all'ergastolo in via definitiva per la strage delle Fosse Ardeatine.Negli Usa (gennaio) scoppia uno scandalo sessuale che coinvolge il presidente Clinton. Il 10 aprile, in Irlanda, accordo fra cattolici e protestanti dopo 30 anni di conflitto: nasce il Parlamento dell'Ulster. Il 7 agosto, le ambasciate Usa di Dar es Salaam (Tanzania) e Nairobi (Kenia) sono colpite da attacchi terroristici di gruppi legati a Osama Bin Laden: 224 morti, oltre 4.500 feriti. Netta vittoria dei socialdemocratici di Gerhard Schröder (28 settembre) alle elezioni politiche in Germania.Nella Chiesa solita lunga lista di proscrizione. Eppure si era partiti bene, con la Congregazione per la Dottrina della Fede che il 15 gennaio revocava la scomunica a p. Tissa Balasuriya. Poi però, a febbraio, Ratzinger riapre l'inchiesta sul teologo della Liberazione peruviano Gustavo Gutiérrez; mette sotto osservazione il teologo australiano Paul Collins per il suo libro "Il potere papale. Una proposta di cambiamento per il cattolicesimo del Terzo millennio" e, con una Notificazione (24 giugno), dichiara che il gesuita indiano Anthony de Mello (morto da 11 anni) ha sostenuto nelle sue opere "posizioni incompatibili con la fede cattolica"; ancora in giugno, estromette dall'insegnamento alla Pontificia Università Gregoriana il gesuita Jacques Dupuis per il suo libro "Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso". Anche gli altri dicasteri vaticani si danno da fare: la Congregazione per il Clero costringe il vescovo inglese mons. Peter Smith a ritirare un testo di religione per le scuole perché sosteneva la TdL e raccontava la persecuzione subita da mons. Romero, mentre la Congregazione per l'Educazione Cattolica toglie al filosofo Luigi Lombardi Vallauri la sua cattedra all'Università del Sacro Cuore di Milano. Da parte sua il papa, che il 21 gennaio compie la "storica" visita all'isola di Cuba, con il Motu Proprio Ad tuendam fidem (29 giugno) rende ancora più rigida l'applicazione della professione di fede e impone (nella lettera della Cdf che accompagna il documento) un "giuramento di fedeltà" con il quale, tra l'altro, ciascun teologo si impegna ad accogliere "fermamente" verità proclamate "in modo definitivo" dal Magistero, seppure senza una esplicita "definizione dogmatica". In un altro Motu Proprio, Apostolos suos (luglio), il papa dà un'interpretazione restrittiva del Concilio sulla natura e i poteri delle Conferenze episcopali. Ma il Sinodo dei vescovi dell’Oceania mostra che esiste ancora una Chiesa che vuole dibattere. (v. g.)

 

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