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BREVI ADISTA

Tratto da: Adista Notizie n° 85 del 08/12/2007

Roma-Adista. Cpt: autentiche prigioni. "I Centri di permanenza temporanea sono delle autentiche prigioni, non solo in questo Paese ma anche in altri Paesi". Lo ha detto il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, a margine della presentazione, il 28 novembre scorso, del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale dei Migrante e dei Rifugiati, sul tema "I giovani migranti". Sulla gestione del fenomeno migratorio, Martino ha le idee chiare. Perché, spiega, se è legittimo regolare ("Senza una programmazione degli ingressi, dice Martino, gli immigrati ''andrebbero a fare gli accattoni o i disoccupati''), al tempo stesso non si possono ignorare i diritti e la dignità dei migranti. Un concetto ribadito anche dal papa che, nel suo Messaggio parla della difficoltà di inserimento dei giovani migranti nei Paesi occidentali, e del loro diritto a ricevere assistenza in "idonee strutture di accoglienza e formazione". "Nei Paesi che ricevono i migranti - scrive il pontefice - vigono normative che rendono difficile il loro effettivo inserimento. Guardando poi più d'appresso al settore dei migranti forzati, dei rifugiati, dei profughi e delle vittime del traffico di esseri umani, ci si incontra purtroppo anche con molti bambini e adolescenti. Questi bambini e adolescenti hanno avuto come unica esperienza di vita i campi di permanenza obbligatori, dove si trovano segregati, lontani dai centri abitati e senza possibilità di frequentare normalmente la scuola. Come possono guardare con fiducia al loro futuro?".

New York-Adista. Bollenti spiriti in Alaska. Non ha fine la lunga scia di scandali sessuali che investe la Chiesa americana. L’ultimo caso venuto alla luce è quello di 110 giovani Yupik dell’Alaska che, dal 1961 al 1987, hanno subito abusi e violenze da parte di alcuni gesuiti, missionari presso 15 remoti villaggi eschimesi. Per questi reati, l’Ordine dovrà pagare alle vittime la cifra record di 50 milioni di dollari di risarcimento. Secondo le testimonianze, i preti pedofili venivano "esiliati" in Alaska proprio dai dirigenti gesuiti, che ne conoscevano le tendenze sessuali. Secondo l’accusa, i gesuiti sapevano che il reverendo James Poole (uno degli accusati) era avvezzo a "comportamenti sessuali inappropriati". Eppure non lo hanno mai rimosso dall’incarico di insegnante. Allo stesso modo, hanno negato di conoscere (e in seguito coperto) il diacono Joseph Lundowsky, ormai defunto, che abusò di quasi tutti i minori residenti nei due villaggi in cui catechizzava. Il provinciale dei gesuiti dell’Oregon e responsabile per l’Alaska, p. John Whitney, ha respinto le accuse, affermando che poiché l’Alaska rappresenta "una delle terre di missione più difficili", per questo motivo, vengono lì inviati destinati i missionari più integri e preparati. Le vittime, racconta l’avvocato degli eschimesi Ken Roosa, hanno trovato solo ora il coraggio di esporsi perché incoraggiati dalle vicende processuali della diocesi di Boston. "In alcuni villaggi eschimesi – ha dichiarato infatti il 20 /11 a Repubblica Roosa – è difficile trovare un adulto che non sia stato sessualmente abusato. Ma nessuno ha ammesso che i preti problematici venivano confinati in Alaska. Ora per i nostri clienti questo accordo significa che le loro storie di abusi, sempre negate, sono finalmente riconosciute".

Città del Vaticano-Adista. Merito sacrosanto. Il card. Bertone veste i panni del manager d’azienda e decide di varare una piccola riforma degli stipendi dei dipendenti della Santa Sede su base meritocratica, per incentivare i più capaci e devoti. I "nuovi parametri per la retribuzione del personale inquadrato nei dieci livelli funzionali" – afferma una nota distribuita il 21/11 dalla Santa Sede alla fine di una riunione tra i capi dicastero vaticani presieduta dal Segretario di Stato – comportano "un allargamento del ventaglio delle retribuzioni e soprattutto l’introduzione delle ‘classi di merito’ all’interno dei singoli livelli". "Con questa novità – prosegue il comunicato – si introduce nel sistema retributivo vaticano un elemento di incentivo e di remunerazione che tiene conto, pur all’interno di uno stesso livello funzionale, di fattori come dedizione, professionalità, rendimento, correttezza". La nota spiega che la misura varata non ha come obiettivo principe incrementare la produttività marginale del funzionario. Anzi, gli incentivi introdotti "comportano vantaggi per il personale e naturalmente un aggravio per le Amministrazioni, che vengono invitate ad un saggio impegno amministrativo che permetta di far fronte a questo nuovo sforzo per un miglioramento del trattamento del personale".

Pesceana-Adista. Conversione miracolosa. Il rumeno Victor Tudor, padre ortodosso della piccola comunità di Pesceana, nella contea rumena di Valcea, si è convertito al cattolicesimo dopo aver assistito alla ‘miracolosa’ guarigione della madre, compiuta – dice – da San Pio di Pietrelcina in persona. La donna, di 71 anni, affetta da un tumore dichiarato ormai inguaribile al polmone sinistro, si era recata a Roma per effettuare analisi più approfondite. Durante il soggiorno, Lucrezia rimase folgorata da una statua di padre Pio che si trovava nella chiesa presso cui lavorava il figlio Mariano. Così racconta Renzo Allegri a Radio Vaticana (23/11): "Trascorreva il tempo seduta davanti a quella statua con la quale chiacchierava come se fosse stata una persona viva. Dopo una quindicina di giorni, Mariano portò la madre in ospedale per il solito controllo, e i medici constatarono, con incredibile stupore, che il tumore era sparito. La donna, che era di religione ortodossa, aveva chiesto a Padre Pio un aiuto e Padre Pio l’aveva ascoltata". "Fu così – racconta padre Tudor – che, nella mia parrocchia, si cominciò a conoscere e ad amare Padre Pio. Leggevamo tutto quello che potevamo trovare su di lui. La sua santità ci conquistava. Intanto, anche altri ammalati della mia parrocchia ricevettero grazie straordinarie da padre Pio. Tra la mia gente si diffuse un grande entusiasmo e, a poco a poco, decidemmo di diventare cattolici per essere più vicini al Padre".

Barcellona-Adista. Uguali per legge. "Il governo catalano equipara chiese e moschee", dichiara trionfante il sito musulmano Webislam: un innovativo disegno di legge, proposto dalla sinistra unita della Catalogna (socialisti, ambientalisti comunisti, separatisti repubblicani), sancisce infatti l’uguaglianza di diritto di tutte le religioni nell’edificazione dei luoghi di preghiera. La legge obbliga inoltre i comuni a destinare, entro dieci anni, una parte del suolo pubblico a tale scopo. Il vicepresidente della Regione e leader della sinistra repubblicana, Lluis Carod-Rovira, ha affermato che "la laicità ci rende uguali di fronte alla legge. Il panorama religioso si è diversificato e non ha senso chiudere gli occhi di fronte a questa realtà". Solo in Catalogna ci sono 300 mila musulmani e 169 moschee, spesso relegate in scantinati o garage. Di fronte a questo panorama – afferma ancora Carod-Rovira – la legge ha l’obiettivo di superare l’apparente inconciliabilità tra "diritto alla libertà di culto (riconosciuto dalla Costituzione post-franchista del 1978) e paura degli abitanti più prossimi ai templi islamici". Il Ddl, oltre ad assecondare le richieste degli imam catalani, è una ferma presa di posizione istituzionale contro le manifestazioni di intolleranza della destra cattolica catalana e contro la decisione dei due comuni Lerida e Valls di negare la costruzione di nuove moschee. Contro il disegno di legge – redatto in collaborazione con 27 rappresentanti di confessioni diverse – si è scagliata la Chiesa cattolica, che reclamava invece specifiche misure per un suo più ampio radicamento nella regione.

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