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FUORIROTTA 2006

Tratto da: Adista Documenti n° 88 del 15/12/2007

Comincia il conto alla rovescia per le elezioni politiche. E il governo Berlusconi è in fibrillazione. Il contesto internazionale, del resto, non lo aiuta. A fine gennaio la pubblicazione in Danimarca, sul quotidiano di destra Jyllands Posten, di alcune vignette anti islam che contengono caricature di Maometto, provoca sdegno nel mondo musulmano. Diversi Paesi islamici invitano al boicottaggio dei prodotti danesi e all'emigrazione dalla penisola nordica. Alcune ambasciate danesi nel mondo sono prese d'assalto. È in questo contesto che in Turchia (5 febbraio) un missionario italiano, don Andrea Santoro, viene assassinato da un fanatico di appena 17 anni. Come se non bastasse, ci pensa il ministro per le Riforme Calderoli a gettare benzina sul fuoco, mostrandosi in video con una maglietta che riproduce una delle vignette incriminate. Scoppiano così incidenti nei pressi dell’ambasciata italiana a Tripoli. Una decina di manifestanti viene uccisa negli scontri. Calderoli (18 febbraio) è costretto a dimettersi. Dimissioni (10 marzo) anche per il ministro della Salute Storace, sospettato di aver fatto spiare gli avversari durante la campagna elettorale per le Regionali del 2005. Nel frattempo, la maggioranza “spara” gli ultimi colpi. In senso letterale: il Parlamento (25 gennaio) approva infatti la legge per la legittima difesa a mano armata. Poi (8 febbraio) quella antidroga promossa da Fini, che inasprisce le pene e cancella la distinzione tra droghe leggere e pesanti. E ad appena due giorni dallo scioglimento delle Camere arriva il decreto “milleproroghe”, che rinvia, tra l’altro, i termini per la conversione del sistema televisivo e per le domande di condono edilizio. Poi è solo campagna elettorale. Nei sondaggi l’Unione è in vantaggio, ma Berlusconi recupera, conducendo una battaglia spregiudicata. Il 9 e il 10 aprile, di un soffio, il centrosinistra ce la fa, ma la maggioranza al Senato è risicatissima. Il nuovo corso sembra iniziare sotto buoni auspici, con l’arresto (11 aprile) del capomafia Bernardo Provenzano, dopo 43 anni di latitanza. Ma non è così: il 27 aprile un ordigno uccide a Nassiriya tre carabinieri italiani; il 5 maggio una bomba a Kabul uccide due alpini e ne ferisce quattro. Il nuovo presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affida a Prodi l’incarico di formare il nuovo governo, che ottiene la fiducia il 19 maggio: l’esecutivo conta ben 102 membri. Ma le donne ministro sono solo 5. Cruciale - quell’anno - è anche un’altra consultazione elettorale: il 25 e 26 giugno c’è infatti il referendum sulla legge che modifica la seconda parte della Costituzione: l'elettorato respinge (61,3%) il progetto della destra. La Costituzione - per ora - è salva. Un’altra buona notizia arriva in dicembre, con il ritiro definitivo del contingente italiano dall’Iraq. Nel mondo scoppia (gennaio) il caso della presunta costruzione di armi nucleari in Iran, con l’inasprimento dei rapporti tra il presidente iraniano Ahmadinejad e i Paesi occidentali, Usa in testa. Vince le presidenziali cilene la socialista Michelle Bachelet, che risulta però vicina agli Usa. In Francia, a marzo, rivolte e occupazioni degli studenti della Sorbona per protestare contro il contratto di lavoro giovanile. A luglio Israele scatena un'offensiva militare ai danni del Libano come ritorsione verso Hezbollah. In novembre, brutto colpo per Bush: i democratici Usa vincono le elezioni di midterm e conquistano la maggioranza alla Camera e al Senato. Alla fine dell’anno, muoiono due dittatori. Nel suo letto, all'età di 91 anni, se ne va impunito Augusto Pinochet. Contro Saddam Hussein (30 dicembre) viene invece eseguita la condanna a morte per impiccagione.Il nuovo papa si rivela pienamente, anche agli entusiasti della prima ora: non tanto per la sua prima enciclica (25 gennaio), la Deus caritas est (preceduta da un decreto vaticano che impone il copyright su discorsi e documenti papali e magisteriali); o per il tiepido provvedimento (19 maggio) contro p. Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo accusato di abusi sessuali da molti suoi ex seminaristi; o per le polemiche seguite alla visita del campo di concentramento di Auschwitz (dove ridimensiona la portata del nazismo affermando che un "gruppo di criminali" avrebbe assunto il potere abusando del popolo tedesco); o per l’autorizzazione (settembre) alla comunità francese del Buon Pastore (un gruppo di ex lefebvriani rientrati nella Chiesa cattolica) a celebrare le liturgie secondo il rito tridentino; o per la scelta (15 settembre) del card. Tarcisio Bertone come nuovo Segretario di Stato al posto di Sodano; quanto – piuttosto – per il caso scoppiato in seguito al discorso pronunciato da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, in Germania, dove il papa cita un testo del XIV secolo che esprime un giudizio durissimo su Maometto. Parziali scuse, su richiesta degli Stati islamici – anche quelli “moderati” -, arrivano il 17 settembre. Qualcuno, nella gerarchia, tenta – isolato - di battere un colpo. Il card. Godfried Danneels, in una intervista (9 marzo), squarcia qualche velo ecclesiastico in tema di celibato e omosessualità dei preti e preservativi. In una lunga conversazione con Ignazio Marino, pubblicata sull'Espresso il 21 aprile, il card. Martini, oltre ad ammettere l'uso del profilattico come "male minore" nella lotta all'Aids, parla della fecondazione eterologa, apre all'adozione di embrioni anche da parte di donne single e all'adozione di bambini da parte di single. A Verona (16-20 ottobre) la Chiesa italiana celebra il IV Convegno ecclesiale. Poco il tempo a disposizione per i delegati: relazioni e introduzioni impediscono – grazie alla ferrea regia voluta dal card. Ruini – discussioni e dibattiti. E non c’è nemmeno la possibilità di votare. Il 21 dicembre muore dopo un’agonia decennale Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare. Su sua esplicita richiesta, nella notte del 20 dicembre un medico, Mario Riccio, gli aveva staccato il ventilatore polmonare. A Welby il vicariato di Roma nega i funerali religiosi. (v. g.)

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