Nessun articolo nel carrello

DI PAROLE SI MUORE

Tratto da: Adista Contesti n° 34 del 26/04/2008

L’intervento non pronunciato di Henry  Saragih, leader di “via campesina”, ad una conferenza internazionale della fao.

Questo articolo, di Gustavo Duch Guillot, è stato pubblicato sul  quotidiano messicano “la jornada” (22/3/2008). Titolo originale: “palabrería”

Sentiva le ginocchia tremargli, voleva alzarsi immediatamente, ma non era ancora il suo turno. Si risistemava continuamente le cuffie per la traduzione e guardava curioso l’uditorio che aveva di fronte. La gente seduta ascoltava distratta il relatore che lo precedeva, sfogliando il giornale o scrivendo messaggi sul cellulare. Per Henry Saragih, leader contadino indonesiano e rappresentante internazionale di Via Campesina, era una buona occasione per esporre le proprie esperienze e i propri argomenti. Si trattava di una conferenza internazionale della FAO per affrontare il problema della fame nel mondo.

Per tranquillizzarsi, ripassò l’intervento che aveva scritto su un foglio. In primo luogo avrebbe delineato il tema scottante della situazione del prezzo degli alimenti. “I consumatori di tutto il mondo hanno visto che il prezzo degli alimenti di base è aumentato drammaticamente nei mesi scorsi, creando condizioni di vita estremamente difficili, soprattutto per le comunità più povere. Lo scorso anno, il prezzo del grano è raddoppiato e quello del mais è salito del 50% circa. Tuttavia, non c’è una crisi produttiva. Le statistiche mostrano che la produzione di cereali non è mai stata tanto alta come nel 2007. I prezzi sono aumentati perché una parte della produzione è ora destinata agli agrocombustibili e le riserve globali di cibo sono al livello più basso degli ultimi 25 anni a causa della deregolamentazione dei mercati voluta dall’Omc e delle anomalie climatiche sofferte da alcuni Paesi esportatori come l’Australia. Ma i prezzi sono saliti anche perché le compagnie finanziarie speculano sul cibo, anticipando che i prezzi dei prodotti agricoli continueranno a salire nel prossimo futuro. La produzione di alimenti e la loro distribuzione si troverà sempre più sotto il controllo delle imprese transnazionali che monopolizzano i mercati”.

Avrebbe quindi alzato il tono della voce per avvertire che "non tutti i contadini beneficiano dei prezzi alti. In tutto il mondo, i prezzi record degli alimenti colpiscono i consumatori, ma, contrariamente a quanto ci si potrebbe attendere, non tutti i produttori ne beneficiano. Gli allevatori sono in crisi a causa dell’aumento del prezzo dei foraggi, i produttori di cereali si trovano a fronteggiare il forte incremento del prezzo dei fertilizzanti e i contadini senza terra e i lavoratori agricoli non possono permettersi il lusso di comprare alimenti. I contadini vendono i propri prodotti ad un prezzo estremamente basso in confronto a quello pagato dai consumatori”.

Avrebbe poi approfondito la tragica realtà degli agrocombustibili industriali, che possono alimentare automobili ma non persone. “Gli agrocombustibili (combustibili prodotti a partire da piante, prodotti agricoli e forestali) si presentano come una risposta alla scarsità di combustibili fossili e al riscaldamento globale. Nonostante ciò, molti scienziati e molte istituzioni riconoscono che il loro impatto sull’ambiente sarà limitato, persino negativo. Tutto il mondo degli affari si sta affrettando ad investire in questo nuovo mercato che è in diretta competizione con le necessità alimentari delle persone. Gli agrocombustibili industriali sono un nonsenso economico, sociale e ambientale. Il loro sviluppo deve essere frenato e la produzione agricola deve rivolgersi prioritariamente all’alimentazione”.

Pensava che, se avesse avuto tempo, avrebbe dovuto denunciare anche le grandi quantità di terra occupate dalla coltivazione dell’eucalipto per la produzione rapida di carta, che, come qualsiasi altra monocoltura, genera solo povertà. "I contadini hanno bisogno della terra per produrre cibo per le loro comunità e per il loro Paese. È arrivato il momento di portare a termine vere riforme agrarie per permettere ai piccoli contadini di dar da mangiare al mondo”.

Erano passati alla fine i 30 minuti concessi ad ogni relatore. Avevano parlato ministri dell’agricoltura di diversi Paesi, ministri dello sviluppo rurale, dirigenti della stessa Fao e della Banca Mondiale. Il moderatore presentò Henry indicando che per la prima volta in un forum di questo tipo si poteva ascoltare una voce rappresentativa dei contadini e delle contadine, dell’agricoltura familiare. Purtroppo però si erano superati i limiti di tempo previsti e bisognava servire l’aperitivo.

“Prego il signor Henry Saragih di avere la bontà di concentrare il suo intervento in otto minuti”, disse.

“Non si preoccupi”, rispose Henry. Prese il foglio che aveva in mano e se lo portò alla bocca per mangiarlo. Infine lo sputò e disse: “Gli agrocombustibili o la carta non si mangiano. I vostri discorsi, le vostre chiacchiere piene di buone intenzioni non risolvono nulla. Molte grazie”.

Gli avanzarono sette minuti.  n

 

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.