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EDUCARE I CREDENTI ALLA TUTELA DEL TERRITORIO. IL MESSAGGIO DEI VESCOVI DI ABRUZZO E MOLISE

Tratto da: Adista Documenti n° 76 del 01/11/2008

DOC-2056. L’AQUILA-ADISTA. Qualcosa si muove anche all’interno dell’episcopato italiano sul tema della mercificazione dell’acqua, la cui gestione, secondo il decreto legge n. 112 del ministro Giulio Tremonti, verrà ora sottoposta alle regole dell’economia capitalistica (v. Adista n. 70/08). In occasione della III Giornata per la salvaguardia del Creato, celebrata dalla Chiesa il primo settembre, la Conferenza episcopale abruzzese-molisana, prende posizione, con un suo documento, sulle “pericolose emergenze ambientali che mettono a grave rischio ecologico” le due regioni, dalla costruzione del Centro Oli di Ortona, un centro di raffineria per l’idrosolfurizzazione del petrolio, al problema dello smaltimento dei rifiuti, che, in assenza di piani di intervento urgenti, rischia di raggiungere il livello d’allarme della Campania, fino alla scoperta, nelle vicinanze della cittadina di Bussi, in provincia di Pescara, di una enorme discarica abusiva di rifiuti tossici proprio nei pressi della falda idrica a cui attinge l'acquedotto che fornisce acqua potabile a 450 mila persone. Ma è anche sulla questione della privatizzazione dell'acqua che i vescovi abruzzesi e molisani lanciano l’allarme, in quanto, scrivono, “l’acqua, in tutte le sue forme, è un bene comune e l’accesso ad essa è un diritto fondamentale e inalienabile”.

Di seguito il documento dei vescovi di Abruzzo e Molise, tra cui spiccano i nomi dell’arcivescovo di Lanciano-Ortona mons. Carlo Ghidelli, presidente della Conferenza, del suo vice mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne e attuale presidente di Pax Christi, dell’arcivescovo di Campobasso mons. Giancarlo Maria Bregantini, indimenticato vescovo di Locri, e dell’arcivescovo di Chieti e noto teologo mons. Bruno Forte. (c. f.)

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