LA PUBBLICITÀ, "ANIMA" DEL COMMERCIO. BILANCIO CEI 2008: 20 MILIONI DI EURO PER LA CAMPAGNA DELL’8 PER MILLE
Tratto da: Adista Notizie n° 73 del 04/07/2009
35086. ROMA-ADISTA. Oltre venti milioni di euro. È quanto ha speso la Conferenza episcopale italiana nel 2008 per le campagne pubblicitarie sui vari mezzi di comunicazione – Tv, giornali, radio, web, ecc. – per convincere i contribuenti a destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica oppure a fare un’offerta per il sostentamento del clero.
Ufficialmente la cifra rimane top secret – sia il Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa sia l’Istituto centrale per il Sostentamento del Clero (Icsc) non indicano questo dato nei loro rendiconti pubblici – ma è possibile ricavarla leggendo fra le righe del Bilancio consuntivo della Cei per il 2008, approvato durante l’Assemblea generale dei vescovi dello scorso 25-29 maggio, anch’esso riservato, ma di cui Adista è in possesso.
Nel Conto economico (al 31 dicembre 2008), alla sezione "proventi", è infatti riportato che la Cei ha ricevuto dall’Icsc poco più di 11 milioni di euro (11.136.826) "per il Servizio Promozione Sostegno Economico", e che la quota dell’8 per mille indirizzata ad "attività promozionali" ammonta a 11 milioni e 350 mila euro, ben più, quindi, dei 9 milioni di euro l’anno dichiarati da Paolo Mascarino, responsabile del Servizio per la Promozione Al Sostegno Economico, in un’intervista pubblicata sul sito internet del Servizio (www.sovvenire.it). Andando poi alla sezione "oneri", si legge che nel 2008 la stessa Cei, per il "Servizio promozione sostegno economico", ha speso quasi 22 milioni di euro (21.628.882), che è appunto poco meno del totale della somma accantonata. In percentuale, rispetto al miliardo di euro incassato con l’8 per mille del 2008 e ai 967 milioni del 2009 (v. Adista n. 67/09), si tratta di una piccola somma (circa il 2%), ma in termini assoluti la cifra è notevole (nel 2008, i valdesi – la Chiesa che incassa maggiori proventi dall’8 per mille, dopo quella cattolica – hanno speso in pubblicità 391mila euro, a fronte di un incasso di quasi 7 milioni di euro).
Il conto economico della Cei per il 2008 presenta altre voci significative. Complessivamente le entrate per il 2008 ammontano ad oltre 57 milioni di euro, assai inferiori rispetto al 2007, quando avevano sfiorato gli 84 milioni. Un calo determinato dal crollo dei "proventi finanziari": nel 2007 erano stati di quasi 33 milioni di euro, lo scorso anno di appena un milione e 700mila euro, probabile effetto di qualche operazione finanziaria, forse un po’ spericolata, finita male, ma anche della "crisi dei mercati finanziari", secondo la spiegazione del segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata. Non è un caso, infatti, che in un altro documento riservato della Cei del maggio 2008 – che anticipava il calo dell’8 per mille e lo scivolone finanziario – fosse scritto: "I nostri uffici hanno predisposto un nuovo piano di allocazione e diversificazione degli strumenti finanziari che si intende rendere operativo nel prossimo triennio" (v. Adista n. 63/08).
Per quanto riguarda gli oneri, oltre alla pubblicità che assorbe quasi metà delle uscite (che in totale ammontano a 46 milioni di euro), il capitolo di spesa più consistente è quello delle "spese ordinarie" per il funzionamento della macchina organizzativa: 3 milioni e 300 mila euro per il personale, 2 milioni e 700 mila per gli uffici, 2 milioni per non meglio specificati "costi diversi", 850 mila per consulenze, 840 per il "servizio informatico" e poi il resto speso per commissioni episcopali, organismi Cei, comitati, commissioni e consulte, convegni e assemblee generali, ecc. In totale, oltre 12 milioni di euro che, anche in questo caso, sono stati coperti interamente dall’8 per mille, dal quale è stata distolta una cifra di 14 milioni di euro a "gestione Cei". Altre spese rilevanti riguardano la "Carità del Papa" (sono stati cioè inviati in Vaticano), 4 milioni; contributi ai Paesi dell’Europa dell’est, 6 milioni e 500 mila euro; e l’informatizzazione delle diocesi, 1 milione e 600 mila euro.
Complessivamente, il conto economico 2008 risulta in attivo di poco più di 11 milioni di euro, per cui c’è già una proposta di utilizzo: ancora 4 milioni in Vaticano per la "Carità del Papa", e 7 milioni per i Paesi dell’Est Europa. (luca kocci)
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