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OTTO PER MILLE: CALANO I CATTOLICI, CRESCONO I VALDESI. CONFRONTO TRA DUE CHIESE CHE FANNO SCELTE DIVERSE

Tratto da: Adista Notizie n° 57 del 10/07/2010

35688. ROMA-ADISTA. Agli “interventi caritativi” va solo un quinto del miliardo di euro abbondante incassato dalla Chiesa cattolica nel 2010 grazie alle quote dell’otto per mille versate dai contribuenti italiani. Il resto, quasi 850 milioni di euro, viene invece speso per culto, pastorale e sostentamento del clero.

Non si tratta di una novità. I vescovi italiani, approvando la ripartizione dei fondi dell’anno 2010 (ottenuti sulla base delle dichiarazioni dei redditi del 2007), sebbene sempre meno fedeli decidano di destinare l’otto per mille alla Chiesa cattolica (– 4% nel 2009 e – 1% nel 2010, v. Adista nn. 63/08 e 50/10), hanno confermato le scelte degli ultimi anni: oltre il 40% delle risorse viene speso per il culto e la pastorale, oltre il 30% per il sostentamento del clero e poco più del 20% per la carità.

Nel dettaglio, su un totale di 1.067 milioni di euro, alle “esigenze di culto e pastorale” andranno 452 milioni (di cui 190 per l’edilizia di culto, 156 alle diocesi, 57 ad esigenze di rilievo nazionale, 37 al fondo per la catechesi e l’educazione cristiana e 12 milioni ai tribunali ecclesiastici regionali), al “sostentamento del clero” 357 milioni e agli “interventi caritativi” 227 milioni (di cui 97 alle diocesi, 85 al Terzo mondo e 45 ad esigenze di rilievo nazionale). Trenta milioni di euro, poi, sono stati accantonati “a futura destinazione”, per tamponare il calo delle firme, che nei prossimi anni, probabilmente, quando nelle dichiarazioni dei redditi si faranno sentire gli effetti dei numerosi scandali ecclesiastici di questi mesi – dalla pedofilia alle proprietà immobiliari di Propaganda Fide – raffredderanno la propensione dei contribuienti verso la Chiesa cattolica. Aumentano invece i consensi per le Chiese metodiste e valdesi, che nel 2010 hanno avuto un incremento record delle scelte a loro favore: +14,8%. Riceveranno quindi poco più di 10 milioni e 200mila euro, due milioni in più rispetto all’anno precedente (una somma destinata ad aumentare, se si considera che i valdesi partecipano alla ripartizione delle quote non esplicitamente destinate, che sono oltre la metà del totale, solo a partire dalla revisione dell’Intesa con lo Stato italiano, siglata nel 2009: nei fondi ricevuti quest’anno, e che si riferiscono al 2007, tali quote non sono quindi incluse).

“Di nuovo quest'anno registriamo un significativo aumento delle firme e delle quote del fondo otto per mille a nostro favore – dichiara Maria Bonafede, moderatora della Tavola valdese –. Vogliamo quindi ringraziare quanti ci hanno rinnovato la loro fiducia o ce l'hanno concessa per la prima volta. Vogliamo anche ribadire a loro e a tutti i contribuenti italiani che continueremo a gestire i fondi ricevuti con lo stesso rigore e la stessa trasparenza con cui l'abbiamo fatto in tutti questi anni”.

E proprio la trasparenza dei rendiconti – assai più dettagliati di quelli pubblicati dalla Cei –, oltre la destinazione dei fondi, è alla base delle scelte dei contribuenti che optano per i valdesi, la stragrande maggioranza dei quali, rivela una ricerca dell’Eurisko, non sono valdesi. Come dimostra, infatti, il rendiconto della gestione dell’otto per mille dell’anno 2009, appena reso pubblico: degli 8 milioni e 300mila euro incassati – tolti 465mila euro per la pubblicità (il 5,5% del totale), 57mila per gli stipendi (lo 0,67%) e 10mila euro per le spese di gestione (lo 0,11%) –, quasi 5 milioni e 500mila euro sono stati destinati per 191 progetti in Italia per cultura, pace e diritti umani (1 milione e 579mila euro), assistenza (1 milione e 566mila euro), bambini e giovani (804mila), anziani (710mila euro), rifugiati (372mila), terremoto in Abruzzo (242mila) e ricerca (210mila, tutti per la ricerca sulle cellule staminali); e 2 milioni e 453mila euro per 164 progetti all’estero per bambini e giovani (632mila euro), assistenza (614mila), anziani e sanità (536mila), sviluppo agricolo e attività produttive (439mila), cultura, pace e diritti umani (229mila). “Il denaro del fondo otto per mille non è nostro – spiega Paolo Ricca, responsabile dell’ufficio otto per mille – ma ci è affidato dagli italiani e dalle italiane che firmano per la Chiesa evangelica valdese, ed è a loro che noi dobbiamo rendere conto. Ecco il motivo per cui il finanziamento viene destinato unicamente a progetti assistenziali, sociali e culturali, mentre sono esclusi progetti destinati al culto e ad iniziative di carattere religioso”. (luca kocci)

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