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NON È MAI IL TEMPO DEI GITANI. DALLA FRANCIA L’ENNESIMO CASO DI PERSECUZIONE CONTRO I ROM

Tratto da: Adista Documenti n° 76 del 09/10/2010

DOC-2297. ROMA-ADISTA. Non c’è niente di meglio per acquistare consensi che fare piazza pulita dei rom: sull’altare della popolarità di Nicolas Sarkozy, i valori di liberté, egalité, fraternité possono ben venire sacrificati. Del resto, il governo francese è solo l’ultimo di una lunga serie: l’espulsione di cittadini comunitari rom voluta da Parigi sarà appena ricordata come l’ennesimo caso di discriminazione e persecuzione nella tragica storia dei gitani. Non per questo, però, ha fatto meno clamore. Di “una vergogna per l’Europa” ha parlato infatti la vicepresidente della Commissione europea con delega per la Giustizia dei Diritti umani, Viviane Reding, che ha paragonato l’espulsione dei rom con le deportazioni di minoranze durante la seconda guerra mondiale, annunciando l’avvio di una procedura di infrazione contro il governo francese “per l'applicazione discriminatoria della direttiva sul libero movimento delle persone e per la mancata trasposizione delle garanzie procedurali e sostanziali previste dalla stessa direttiva”. “Non c'è posto in Europa per la discriminazione basata sulle origini etniche o di razza - ha affermato -. È incompatibile con i valori su cui si fonda l'Unione Europea. Le autorità nazionali che discriminano gruppi etnici violano anche la Carta europea dei diritti fondamentali, che tutti gli Stati membri, compresa la Francia, hanno firmato”. Un attacco, quello della lussemburghese Reding, considerato un oltraggio da Sarkozy, il quale ha reagito augurandosi che i rom finissero tutti nel Granducato, suscitando così l’ira del primo ministro del Lussemburgo Jean Claude Juncker: “Il fatto che la Reding sia lussemburghese - ha dichiarato - non giustifica nessuno ad attaccare il mio Paese”. E ad inasprire ancor di più gli animi è pure esploso, sulla questione, un violento scontro tra Sarkozy e il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso - definito “scandaloso” dal premier bulgaro Boyko Borissov – al pranzo di lavoro durante il vertice straordinario della Ue a Bruxelles, dedicato a economia e politica estera.

Nel braccio di ferro tra Francia e Unione Europea, il governo Berlusconi si è naturalmente schierato con la prima. “Sarkozy sui rom fa bene, ha ragione da vendere, e sono certo che sta agendo nel pieno rispetto delle regole comunitarie”, ha affermato Berlusconi, unico leader europeo a difendere la politica del governo francese. Del resto, come ha ricordato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, “l'emergenza campi nomadi noi l'abbiamo affrontata a partire dall'agosto 2008 e l'abbiamo praticamente risolta”. “Chi non ha diritto a restare - ha sentenziato Maroni - deve essere riportato a casa sua”. Applausi dal ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta: “Ha fatto benissimo Berlusconi ad appoggiare Sarkozy in Europa - ha detto -, perché è il buonismo che produce il razzismo. In Italia, abbiamo bloccato, attraverso i respingimenti, un'invasione tragica dal Sud del mondo verso il nostro Paese”.

Di seguito, in una nostra traduzione dallo spagnolo, l’articolo di José Steinsleger sull’Olocausto gitano, pubblicato in due parti, l’1 e l’8 settembre, dal quotidiano messicano La Jornada. (claudia fanti)

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