Un uomo pericoloso
- Le sfide del Gesù storico del teologo Pagola in un'intervista ad ampio raggio all'autore
Tratto da: Adista Contesti n° 83 del 30/10/2010
Tratto dal quotidiano spagnolo “La Nueva España” (3/10/2010). Titolo originale: “Jesús puede ser
un desafío demasiado peligroso para la iglesia actual”
Il sacerdote basco José Antonio Pagola (Guipúzcoa, 1937), il celebre autore di Gesù. Un approccio storico, ha una visione contemporanea e radicale di Gesù Cristo. Il numero due di José María Setién nella diocesi di San Sebastián ha venduto 40mila copie del suo libro in due mesi, prima che la Conferenza episcopale intervenisse e il volume fosse ritirato dalle librerie ecclesiastiche e diocesane per mano della casa editrice cattolica che l’ha pubblicato.
Si considera una vittima?
No. Nel mio libro presento Gesù come conflittuale e pericoloso, ora ho provato sulla mia stessa pelle che lo fu e lo sarà sempre. Quando si conoscono le sue parole di fuoco, la sua libertà nel difendere le persone, il suo progetto di una società al servizio degli ultimi o la sua critica a una religione svuotata di compassione, Gesù genera reazioni di attrazione o rifiuto. Credo che, in buona parte, il mio libro abbia suscitato inquetudine quando si è capito che Gesù può essere una sfida troppo pericolosa per la Chiesa attuale.
Gesù è più uomo che Dio?
Probabilmente nessuno ha esercitato un potere tanto grande sui cuori come Gesù, nessuno ha espresso come lui le inquietudini e gli interrogativi dell’essere umano, nessuno ha risvegliato tante speranze. Anche oggi, mentre ideologie e religioni sperimentano una crisi profonda, Gesù continua ad alimentare la fede di milioni di uomini e donne. Noi cristiani pensiamo che Gesù sia così completamente umano da non essere come noi. Leonardo Boff diceva che “tanto umano può essere solo Dio”. Per me Gesù è Dio che ci parla, ci accompagna e ci salva a partire da quest’uomo.
La nomina di Munilla (alla guida della diocesi di San Sebastián, ndr) è una sfida del card. Rouco alla Chiesa nazionale basca?
È un errore analizzare in chiave esclusivamente politica quanto avvenuto a San Sebastián. Penso che la mia diocesi stia vivendo soprattutto un conflitto ecclesiale che si sta producendo anche altrove, come conseguenza dello scontro di due modelli di Chiesa o di due sensibilità sul contenuto e il significato del Vaticano II o sul ruolo della Chiesa nella società secolarizzata. Il problema è che, in generale, le nostre reciproche critiche non ci stanno conducendo a una Chiesa più fedele a Gesù e al suo progetto.
Leggerà il libro di Hawking che nega l’esistenza di Dio?
No. Mi sono sempre interessati i lavori di Stephen Hawking sull’astronomia, ma non le sue congetture su Dio. Gli esperti di dialogo scienza-fede affermano che né le religioni possono provare l’esistenza di dio né la scienza la sua non esistenza. Sembra che l’uomo moderno abbia deciso che ciò che l’essere umano non può provare scientificamente non esiste.
Dio è necessario?
Dio non è necessario per guadagnare denaro, acquistare potere o raggiungere benessere. Nemmeno per dispensarci dal male, dalla sofferenza o dalle disgrazie. Dio serve a noi credenti per fronteggiare con una luce, uno stimolo e un orizzonte nuovo la durezza della vita e il mistero della morte.
Le piacerebbe mantenere un dibattito aperto con Benedetto XVI sui contenuti del suo libro?
Mi piacerebbe che a Roma si ascoltassero le diverse correnti teologiche esistenti in seno alla Chiesa - non solo in Europa - ma soprattutto mi rallegrerebbe che la gerarchia guidasse un movimento di conversione a Gesù. Non c’è nulla di più urgente.
Gesù avrebbe preso le stesse decisioni del Vaticano sulla donna?
Gesù critica una società patriarcale che stabilisce il dominio e il potere dell’uomo sulla donna. Questo atteggiamento di Gesù esige da noi, oggi, una profonda revisione dell’ingiusta situazione della donna nella Chiesa e nella società, una presa di coscienza più viva della nostra infedeltà a Gesù e un processo coraggioso di rinnovamento orientato a che la donna possa far valere la sua dignità, i suoi diritti e il suo ruolo.
Gesù finì in una fossa comune come i desaparecidos della Guerra Civile?
No, storicamente è molto poco probabile. Questa ipotesi del nordamericano John Dominic Crossan non incontra consensi tra gli specialisti.
Anche i critici più duri nei suoi confronti hanno ceduto di fronte al brillante stile letterario del “Gesù”.
Ciò che mi riempie di gioia è che molte persone che leggono il mio libro sentano Gesù più vivo e vicino, trovino un senso differente alla loro vita, si risvegli in loro il desiderio di una vita più umana. Trovano nel mio libro qualcosa che non ci ho messo.
Ha mai pensato che si sarebbe trasformato in un bestseller?
Mai. Di solito, in questa società, il successo di un libro si misura dal numero di esemplari venduti. Io non la vedo così. De Il Codice da Vinci di Dan Brown sono state vendute milioni di copie, ma io lo considero un fiasco, perché non introduce né verità né speranza, non si avvicina al mistero di Gesù, non aiuta a vivere in maniera più umana.
Ci sono molte contraddizioni nel discorso di Gesù nei Vangeli?
I vangeli non sono biografie redatte per offrire informazioni precise di carattere storico. Sono racconti in cui, in modo diverso e sfumato per ogni evangelista, si raccoglie la memoria di Gesù. Per avvicinarci al contenuto storico che conservano in merito alla sua figura è necessario analizzare i generi letterari che impiegano, i procedimenti narrativi, il vocabolario proprio di ogni evangelista, il contesto.
Gesù espellerebbe i mercanti dal Vaticano?
Non è necessario aspettare che Gesù torni. Attraverso i milioni di affamati e denutriti della Terra, i poveri dimenticati dalle religioni, le donne umiliate in tutto il mondo, Gesù sta gridando già in questo momento ai dirigenti del Vaticano e a tutti noi che ci diciamo cristiani di espellere dalla Chiesa ricchezze, potere, grandezza o interessi che occultano il suo messaggio di speranza.
Si può seguire Gesù senza seguire la sua Chiesa?
In questo momento non trovo un modo migliore di seguire Gesù che vivendo in questa Chiesa, ma sforzandomi per convertirmi io stesso al Vangelo e lavorando per promuovere in essa un clima di conversione a Gesù.
La crisi economica che tanto ci preoccupa provocherà una rinascita della spiritualità?
Vedo che il desiderio di spiritualità si risveglia soprattutto in persone che sperimentano con forza il vuoto esistenziale, il non senso della propria vita, la sazietà del benessere. Non è facile vivere una vita che non ha nessuna meta.
Che cosa trae un non credente dalla lettura del suo libro?
Ho ricevuto centinaia di lettere da parte di non credenti. La maggior parte mi dice che vi ha trovato un Gesù che non avrebbe mai creduto, alcuni si sono sentiti chiamati a rifondare la propria vita con più verità e onestà, molti si sono sentiti liberati dalla paura e dai fantasmi religiosi che li hanno fatti soffrire nonostante si siano distanziati dalla Chiesa, altri sono rimasti commossi da un Dio amico che ama con incredibile e immeritato amore tutti i suoi figli. Alcuni dicono: magari esistesse questo Dio, molti lavorerebbero per un mondo più umano e giusto.
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