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NEGLI USA, UN SETTIMANALE CATTOLICO SFIDA LA DOTTRINA. E CHIEDE L’ORDINAZIONE FEMMINILE

Tratto da: Adista Notizie n° 45 del 15/12/2012

36967. KANSAS-CITY-ADISTA. Non può tacere il settimanale cattolico statunitense National Catholic Reporter dopo la defenestrazione di p. Roy Bourgeois dalla famiglia religiosa di appartenenza e dal sacerdozio (v. notizia precedente e Adista Notizie n. 43/12): il 3 dicembre esce con un durissimo editoriale intitolato «L’ordinazione delle donne correggerebbe un’ingiustizia» (3/12). Affermando che la vocazione sacerdotale è un dono di Dio radicato nel battesimo, confermato dalla comunità «perché è autentico e evidente nella persona come carisma», l’articolo afferma che le donne cattoliche che hanno percepito una chiamata al sacerdozio e hanno ricevuto la conferma della loro comunità «devono essere ordinate nella Chiesa cattolica». Escluderle dal sacerdozio «è un’ingiustizia la cui esistenza non deve essere più tollerata». L’affermazione del Vaticano secondo cui la «disobbedienza» di Bourgeois riguardo al magistero cattolico in merito all’ordinazione femminile «ignora la sensibilità dei fedeli», argomenta il Ncr, «non potrebbe essere più lontana dalla verità»: Bourgeois «ha sentito la voce dei fedeli e le ha risposto». La convinzione del religioso che nessuno possa dire chi Dio chiama al sacerdozio è, secondo il settimanale, condivisa «dalla maggioranza dei fedeli».

Dopo aver ripercorso la storia dell’atteggiamento romano nei confronti dell’ordinazione delle donne (menzionando ovviamente anche la lettera apostolica Ordinatio sacerdotalis del 1994, che chiude il discorso sulle donne prete) il Ncr cita il beato card. John Henry Newman, che parlava di tre magisteri: quello dei vescovi, quello dei teologi e quello dei fedeli «Sulla questione dell’ordinazione sacerdotale – afferma il settimanale – due di queste tre voci sono state silenziate, motivo per cui la terza voce ora deve farsi sentire. Dobbiamo farci sentire in ogni forum a noi accessibile: incontri dei consigli parrocchiali,  gruppi di fede, convocazioni diocesane e seminari accademici. Dobbiamo scrivere lettere ai nostri vescovi, ai direttori dei giornali locali e dei canali televisivi di informazione.

«Crediamo – è l’energica conclusione dell’editoriale, che invita a unirsi nel sostegno a Roy Bourgeois per correggere questo «ingiusto insegnamento» – che risponda al sensum fidelium il fatto che l’esclusione delle donne dal sacerdozio non ha una solida base nella Scrittura né in altra motivazione fortemente vincolante; pertanto le donne devono essere ordinate. Su questo, abbiamo sentito i fedeli concordare in innumerevoli conversazioni nelle sale parrocchiali, alle conferenze, e nelle riunioni familiari. Si è studiato e pregato su questo tema a livello individuale e comunitario. La coraggiosa testimonianza della Women’s Ordination Conference, per fare un esempio, ci dà la certezza che i fedeli sono giunti a questa conclusione dopo molta preghiera e uno studio accurato: sì, anche della Ordinatio Sacerdotalis». (ludovica eugenio)

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