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Per un nuovo modello energetico

Tratto da: Adista Documenti n° 32 del 20/09/2014

Di fronte alla proposta di un numero crescente di gasdotti destinati al trasporto di gas liquidi al fine di collegare le operazioni di fratturazione idraulica (fracking) nel Nordest con gli impianti di lavorazione chimica nel Sud, noi, in rappresentanza di tre comunità religiose della “Terra Santa del Kentucky” – le suore domenicane della Pace, la Comunità di Loreto e le sorelle della Carità di Nazareth – ci siamo unite a numerosi altri cittadini per protestare contro la costruzione di tali gasdotti nel nostro Stato.

Ci uniamo a quanti denunciano le diffuse minacce agli ecosistemi naturali e al benessere degli esseri umani rappresentate dalla corsa al raggiungimento dell’“indipendenza energetica” nazionale tramite la creazione di grandi infrastrutture per l’estrazione, la raffinazione e la combustione di idrocarburi. Sollecitiamo al contrario a sviluppare politiche nazionali e infrastrutture che facilitino un rapido passaggio alle fonti rinnovabili di energia.

In virtù del nostro amore per Dio e per la sua creazione, per la Terra e per tutte le specie viventi, vogliamo esprimere una serie di convinzioni, di rifiuti e di impegni. Vi invitiamo a unirvi a noi.

Crediamo che non sia la Terra ad appartenere a noi, ma che siamo noi ad appartenere ad essa, che il nostro pianeta, la nostra casa, viva dell’energia creativa di Dio. Il desiderio di Dio che tutta la creazione abbia vita in abbondanza significa che siamo chiamati a co-creare in cooperazione con tutti i sistemi di vita. Crediamo di essere ora chiamati anche ad affrontare la potenziale catastrofe del cambiamento climatico globale e, in solidarietà con tante altre persone, a contribuire a risolvere questo problema. Riteniamo che la cooperazione e la sobrietà possano rendere le risorse energetiche rinnovabili efficaci e realizzabili entro questo decennio.

Ci rifiutiamo di accettare che l’accesso alle risorse da parte di tutti gli esseri umani possa essere subordinato alla proprietà e agli interessi di pochi. Respingiamo le azioni delle multinazionali dirette a minacciare, sfruttare e forzare agricoltori e residenti, mettendo a repentaglio la salute e la sicurezza pubblica. Diciamo no a un sistema economico fondato sullo spreco di energia e di altre risorse naturali. Ci opponiamo a una politica di estrazione delle risorse energetiche realizzata saccheggiando la Terra, minacciando e distruggendo le foreste, la fauna, la flora e la salute di tutte le specie e inquinando terra, aria e acqua. Rifiutiamo l’idea che il cambiamento climatico non dipenda dall’attività umana, e analogamente rifiutiamo la convinzione che l’umanità sia incapace di operare i cambiamenti necessari per invertire le tendenze che conducono al cambiamento climatico.

Ci impegniamo a prenderci cura della creazione di Dio, in fedeltà all’ideale del bene comune come pure a quello del benessere per le generazioni che verranno. Impareremo, insegneremo e individueremo modelli alternativi di utilizzo e di conservazione dell’energia, in maniera da ridurre i rischi per l’acqua, la terra, l’aria, il clima e la sicurezza umana. Ci impegniamo a impiegare le nostre risorse spirituali e sociali e la nostra credibilità pubblica in tutti i modi possibili per promuovere il passaggio dall’energia prodotta dai combustibili fossili a quella derivante da fonti rinnovabili. Ci impegniamo a essere solidali con gli agricoltori e i residenti che oppongono resistenza agli abusi del potere e all’avidità delle imprese. Ci batteremo per adeguate normative governative rispetto a tutte le fonti energetiche. Esamineremo le opzioni del disinvestimento e le azioni da intentare in quanto azionisti rispetto agli investimenti nell’industria dei combustibili fossili e rispetto all’aumento dei nostri investimenti in fonti energetiche rinnovabili.

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