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Un’alba rossa per la Grecia? L’Europa dei popoli torna a sperare

Tratto da: Adista Documenti n° 6 del 14/02/2015

DOC-2690. ATENE-ADISTA. Un punto di non ritorno per l’Europa, il sorgere di una nuova alba - se non rossa, di sicuro non “dorata” - dopo la lunga notte dell’austerità: così è stata salutata dal popolo di sinistra la vittoria di Syriza alle elezioni in Grecia del 25 gennaio scorso, con la conseguente - e immediata - nascita del governo Tsipras. Un’ottima notizia per l’Europa dei popoli - in risposta tanto alle dissennate politiche della Troika quanto al populismo xenofobo della destra -, proveniente proprio dalla culla della civiltà occidentale, la patria della democrazia, della filosofia, dei Giochi olimpici (e della letteratura occidentale, del teatro, della storiografia…), diventata la prima cavia delle brutali politiche di austerità in Europa e il paradigma del loro fallimento. Una straordinaria notizia - che può ridare fiato alla sinistra sociale anche in Italia - appena offuscata dalla nomina al Ministero della Difesa (necessaria per ottenere la maggioranza in Parlamento e utile anche a rassicurare militari e forze dell’ordine) del leader del partito di destra Anel, Panos Kammenos, che con Tsipras condivide solo l’ostilità alle politiche di austerity, distinguendosi in particolare per una dura lotta all’immigrazione clandestina (motivo per cui, come viceministra con delega all’Immigrazione, è stata scelta un’attivista per i diritti umani, Tasia Christodoulopoulou, la quale si è impegnata ad assegnare la cittadinanza a tutti i figli degli immigrati nati in Grecia). Nulla da eccepire sugli altri nove ministri, anche al di là del fatto che, come sottolinea Filippomaria Pontani sul supplemento di “Sbilanciamoci!” al manifesto del 30 gennaio, dal titolo Nike (vittoria in greco), si tratta di «persone incensurate, non corrotte né compromesse con precedenti governi»: spiccano, tra gli altri, i nomi di Aristidis Mpaltas, ministro della Cultura, dell’Istruzione e degli Affari religiosi, considerato uno dei maggiori pensatori marxisti in Grecia (ad affiancarlo, tra i sottosegretari, vi sarà Tassos Kourakis, un docente della Facoltà di Medicina di Salonicco impegnato in varie lotte sociali, come quella contro l’estrazione dell’oro nella penisola Calcidica); di Panaiotis Lafazanisil, ministro della Riorganizzazione produttiva, dell’Ambiente e dell’Energia, che ha immediatamente annunciato il blocco della privatizzazione del porto del Pireo; di Giorgos Stathakis, alla guida del Ministero dell'Economia, delle Infrastrutture, della Marina mercantile e del Turismo, scelto per la sua ferma contrarietà al ritorno alla dracma. Ma, tra i ministri, la vera stella è Yanis Varoufakis, economista di fama internazionale nominato ministro delle Finanze, il quale, nel suo primo giorno di lavoro, si è impegnato a riassumere, tagliando le spese del dicastero, le donne delle pulizie che erano state licenziate dal Ministero delle Finanze più di un anno e mezzo fa, e da allora in presidio, giorno e notte, davanti al Ministero (in materia di lavoro, peraltro, il governo ha già annunciato, tra i primi provvedimenti, il ritorno alla contrattazione collettiva e l’aumento del salario minimo a 751 euro). Ma è sul suo blog, dopo la sua nomina a ministro, che Varoufakis ha illustrato una sorta di dichiarazione di intenti, richiamandosi alle parole pronunciate da un senza tetto 53enne, Lambros Moustakis, un interprete finito in strada dopo aver perso il lavoro, il quale, pochi giorni prima, al termine di un’intervista concessa da Varoufakis a una giornalista spagnola, gli aveva preso le mani e gli aveva raccontato la sua storia, concludendo: «Non le sto chiedendo di fare qualcosa per me, io ormai sono finito. Le chiedo di fare il possibile per quelli che non sono caduti così in basso». «Quando varcherò la soglia del ministero - ha commentato il neoministro -, penserò a queste parole. Non allo spread, né alle finanze né agli accordi con la Troika. Ma a queste parole».


Una strada disseminata di ostacoli

Non sarà facile, per il nuovo governo, affrontare con successo le questioni per cui è stato eletto, a cominciare dalla necessità di una massiccia ristrutturazione del debito: come spiega il filosofo francese Etienne Balibar sul supplemento di “Sbilanciamoci!”, sono vari e importanti gli ostacoli con cui dovrà scontrarsi, di natura sia interna che esterna, a partire da «un niet sonoro da parte delle forze che oggi dominano la costruzione europea, sostenute dal governo tedesco e dalla Commissione di Bruxelles». E ciò malgrado il palese fallimento delle politiche seguite, su cui pone l’accento, in un manifesto pubblicato sul Guardian il 21 gennaio, un nutrito gruppo di economisti, evidenziando «la futilità e la pericolosità dell’imposizione ai Paesi debitori di condizioni di rientro dal debito insostenibili; l’impatto negativo che le politiche di austerità producono sulle economie già in difficoltà; l’effetto particolarmente severo che le stesse politiche hanno sulle famiglie più povere», ed esortando la Troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale) ad aprire «un negoziato onesto con il governo greco tale da eliminare larga parte del debito attuale» e a introdurre «condizioni di rientro che consentano la ricostruzione di un’economia sostenibile». Un accordo che «dovrebbe segnare l’inizio di un nuovo piano di politica economica per l’intera Unione capace di favorire la crescita e non la deflazione».

Sulle difficoltà e sulle sfide che il governo Tsipras si troverà ad affrontare insiste lo stesso Yanis Varoufakis, in un articolo scritto prima delle elezioni e pubblicato su un numero monografico della rivista Sin Permiso interamente dedicato alla Grecia (www.sinpermiso.info/articulos/ficheros/monografico_Grecia_y_Siriza_SP_BYN.pdf): ne riportiamo qui di seguito ampi stralci in una nostra traduzione dallo spagnolo, insieme alla lettera aperta di Alexis Tsipras ai cittadini tedeschi, pubblicata il 13 gennaio scorso su Handelsblatt, un importante quotidiano finanziario tedesco, e all’intervento della sociologa italiana Donatella della Porta apparso sul supplemento di Sbilanciamoci! centrato sulla vittoria di Tsipras (www.sbilanciamoci.info). (claudia fanti)

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