
Pax Christi International sulla Siria: fuori i Paesi stranieri, sì a negoziati che coinvolgano tutti
Pax Christi International interviene in merito al round negoziale sulle tappe della transizione in Siria, svoltosi a Vienna all'indomani degli attentati di Beirut e Parigi. Di seguito il testo del comunicato diffuso il 16 novembre in una nostra traduzione dall'inglese.
La guerra in Siria è quasi giunta al suo quinto anno. Il costo in termini di vite umane, ambiente e infrastrutture è immenso: più di 250mila persone sono state uccise e milioni sono gli sfollati. Il ciclo di violenza estrema sull'insieme della popolazione siriana è inaccettabile e deve terminare al più presto possibile.
Una nuova serie di negoziati internazionali miranti a risolvere la crisi in Siria si è aperta il 14 novembre a Vienna, all'indomani degli orribili attentati di Parigi e Beirut. I partecipanti a questa riunione provengono da 17 Paesi, compresi Iran e Arabia Saudita, nonché delegati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e dell'Unione europea. Un processo politico condotto dall'Onu con una precisa tabella di marcia è stato approvato. Una road map è stata concordata per mettere fine a questa guerra devastante e destabilizzante. Anche se forse non è il piano perfetto, la comunità internazionale dovrebbe investire tutte le sue energie per far sì che non sia un'altra occasione persa. La guerra in Siria deve cessare.
Pax Christi International ritiene che questo processo debba mirare a portare allo stesso tavolo una rappresentanza la più ampia possibile di tutte le parti in conflitto. Affinché i negoziati di pace siano coronati da successo, tutti gli attori devono partecipare alla discussione. Tutte le parti coinvolte devono lavorare duro e impegnarsi affinché si ponga fine all'escalation militare e affinché si trovi una soluzione politica negoziale. Pax Christi International è convinta che le operazioni militari non possono condurre alla pace in Siria.
Parallelamente, la massima attenzione dovrebbe essere prestata alla protezione di tutti i civili, specialmente le persone più vulnerabili. In particolare, è imperativo che i bombardamenti e l'assedio dei quartieri residenziali cessino. Tutte le parti dovrebbero rispondere delle loro azioni.
Pax Christi International insiste sul fatto che i Paesi stranieri non devono più essere coinvolti in operazioni militari in Siria. Questi interventi – avendo interessi nascosti divergenti – sono stati controproducenti. I combattenti del cosiddetto Stato islamico o di altri gruppi estremisti, d'ora in poi dovrebbero essere totalmente isolati, senza alcun sostegno.
Pax Christi International continua a sostenere coloro che operano per la pace, che siano all'interno o all'esterno della regione, attraverso le loro azioni nonviolente volte a unire le persone anziché a creare dei nemici. Incoraggiamo la resistenza nonviolenta che mira a mettere fine a ogni azione militare.
Il 16 novembre è la Giornata internazionale della Tolleranza. Pax Christi International crede al progresso, alla coesistenza pacifica e alla solidarietà tra i popoli, un obiettivo da raggiungere non solo in Siria e in Medio Oriente ma nel mondo intero. Noi speriamo che si possa dare vita a un nuovo risveglio siriano fondata sulla libertà, la democrazia, la giustizia sociale, la tolleranza e il rispetto della dignità umana. Ecco ciò cui anela il popolo siriano e ciò cui dovrebbe anelare il mondo intero.
Bruxelles, 16 novembre 2015
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