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Se ignora i poveri reali, non è la Chiesa di Gesù. Il dovere di rilanciare il Patto delle Catacombe

Se ignora i poveri reali, non è la Chiesa di Gesù. Il dovere di rilanciare il Patto delle Catacombe

Tratto da: Adista Documenti n° 43 del 12/12/2015

DOC-2751. ROMA-ADISTA. Si deve anche questo all'“effetto Francesco”: il fatto che Roma abbia smesso di essere una meta sgradita per i teologi della Liberazione, offrendo loro anche la possibilità di incontrare il papa. Così è stato, ultimamente, anche per il teologo e gesuita basco naturalizzato salvadoregno Jon Sobrino, il quale - a otto anni dalla clamorosa e contestatissima Notificazione della Congregazione per la Dottrina della Fede sui suoi libri di cristologia Jesucristo Liberador, del 1991, e La fe en Jesucristo. Ensayo desde las víctimas, del 1999 (v. Adista nn. 23 e 28/07) - ha accolto, malgrado i suoi problemi di salute, l'invito a partecipare a Roma al seminario su “Una Chiesa povera al servizio dei poveri”, svoltosi il 14 novembre, alla Pontificia Università Urbaniana, in occasione del 50° anniversario del Patto delle Catacombe, sul cui significato per la Chiesa di oggi si è soffermato nel suo intervento. Come pure l’invito a presiedere, insieme a mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, la celebrazione eucaristica per i 50 anni dello storico documento, nello stesso giorno, il 16 novembre, e nello stesso luogo, le catacombe di Santa Domitilla a Roma, in cui 40 vescovi, nel 1965, si impegnarono a vivere una vita sobria, senza lussi, senza privilegi, senza simboli di potere, orientata alla costruzione di una Chiesa dei poveri. Un'occasione che ha fornito a Sobrino anche la possibilità di ringraziare, nella sua omelia, papa Francesco, il quale, ha affermato, «si sta muovendo nuovamente nelle catacombe. A modo suo, con umorismo e semplicità, con severità e con tenerezza»: «Vuole riformare la Chiesa - ha concluso -. Aiutiamolo, non limitiamoci ad applaudirlo». E, con il papa, Sobrino ha avuto l'occasione di incontrarsi, il giorno precedente al seminario, durante la messa mattutina a Santa Marta, ricevendone l'invito – estremamente significativo alla luce della Notificazione del 2007, apparsa allora come espressione di una sconvolgente ostilità dei vertici della Chiesa nei confronti dell'intera TdL – a continuare il suo lavoro («scriva, scriva», v. Adista Notizie n. 41/15).

Vi proponiamo, in una nostra traduzione dallo spagnolo, ampi stralci dell'intervento pronunciato dal teologo al seminario della Pontificia Università Urbaniana, e il testo di un nuovo patto presentato ufficialmente il 16 novembre nelle catacombe di San Gennaro a Napoli, al Rione Sanità, uno dei quartieri napoletani più impoveriti, e sottoscritto da un folto gruppo di preti, religiosi e laici, tra cui mons. Luigi Bettazzi, mons. Raffaele Nogaro, p. Alex Zanotelli, don Virginio Colmegna, don Luigi Ciotti

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