Nessun articolo nel carrello

Una bottiglia di vino per il 2017?

Una bottiglia di vino per il 2017?

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 1 del 07/01/2017

Sant'Agostino affermava che «la speranza ha due bellissimi figli, lo sdegno e il coraggio: lo sdegno per come vanno le cose e il coraggio per cambiarle».

Se guardiamo al 2016 appena trascorso, ci prende tanto sdegno nell'osservare la “guerra mondiale a pezzi”, denunciata da papa Francesco, che riduce sempre più in pezzi la nostra umanità. Osserviamo distratti o ipocritamente indignati, i pezzi di Aleppo, metafora della nostra umanità lacerata, e quelli lasciati dalle esplosioni dei kamikaze, dove la dignità e il buon senso muoiono insieme alle vittime.  I pezzi dei popoli sempre più separati tra loro, e divisi al loro interno; i pezzi dei diritti universali che valgono solo per alcuni; e quelli dei troppi bambini oltraggiati e delle donne massacrate “per amore” dai soliti  maschi. Guardiamo, delusi, i pezzi della nostra Europa nella quale si riaffacciano populismi e nazionalismi che non promettono nulla di buono; quelli delle religioni che diventano sempre più marginali e ininfluenti; quelli di Palmira e della cultura sfregiata; e quelli dei migranti affogati nel mare o scacciati, umiliati, ammazzati lungo i muri che troppi vorrebbero rafforzare. Guardiamo impotenti o stupidamente contenti, i pezzi della politica ridotta a scontro tra caste, quelli della sanità, della scuola, del mondo del lavoro; e quelli del volontariato ridotto spesso a squallida opportunità per facili guadagni. 

Forse per iniziare bene il 2017 servirebbe una bella bottiglia di vino! Come quella di un manifesto pubblicitario affisso, in occasione delle feste, per le strade di alcune città, nel quale è rappresentata una vecchia mangiatoia con tanto di paglia su cui, al posto del Bambinello, è adagiata una bottiglia di vino; vera icona natalizia, questa strana “natività” esprime, con lapidaria ed inequivocabile chiarezza, cosa ci serve veramente: una bottiglia di vino per solleticare una misera allegria artificiale e "festeggiare" Capodanno. La classica bottiglia di vino per dimenticare! 

Per dimenticare l’anno appena trascorso. Per cancellare dalle orecchie il rumore delle bombe nelle decine di guerre dimenticate. Niente di meglio che una bottiglia di vino per non contrastare la semina dell’odio derivante dalla guerra e lasciare che migliaia di persone perdano le braccia, le gambe, la vita a causa di un terrorismo sanguinario che sembra invincibile. Una bottiglia di vino di fronte alla sconfitta della pace e alla scomparsa del pacifismo; e per restare passivi di fronte all’impoverimento dei poveri e all’arricchimento dei ricchi. Una bottiglia di vino per dimenticare la natura sfregiata e calpestata; per mettere in pace la nostra coscienza che vorrebbe gridare di fronte alla schiava bambina costretta alla prostituzione e all’anziano privato della dignità della sua vecchiaia; di fronte al malato terminale che si vede negare persino una discussione onesta sul suo eventuale diritto a morire dignitosamente e al disoccupato che tenta il suicidio; di fronte all’omosessuale che ancora non vede riconosciuti i suoi più elementari diritti e al portatore di handicap eternamente bloccato da barriere materiali e burocratiche; di fronte al detenuto al quale non è riconosciuto il diritto a reinserirsi nella società e al barbone metafora della povertà e della disperazione della nostra parte di mondo ricco, opulento e disperato. Preoccupati di esorcizzare ogni paura, sappiamo solo girare le spalle, e attaccarci ad una volgare bottiglia di vino scadente. 

La "guerra mondiale a pezzi" combattuta nell'anno appena trascorso ci lascia i pezzi rotti del contendente più debole: l'umanità. Il 2016 ci lascia in eredità l’umanità ridotta in briciole, dove ogni briciola porta un nome, ogni briciola è una persona. Ma a guardar bene, ci lascia anche silenziose sacche di resistenza: nello stesso momento in cui si combatte la "guerra mondiale a pezzi", in tutto il pianeta si vanno formando gruppi di non conformisti, nuclei di ribelli. Accade che queste "briciole" si ribellino e resistano contro il potere che vuole annientarli. «Donne, bambini, anziani, giovani, indigeni, ecologisti, omosessuali, lavoratori e tutti quelli che "disturbano" l'ordine mondiale, si ribellano, si organizzano e lottano. Sapendosi uguali e differenti, gli esclusi cominciano a tessere le resistenze» (subcomandante Marcos).

Il 2017 sarà migliore se riusciremo a mettere in rete le "briciole", i semi di speranza che, a guardar bene, comunque si celano nelle storie piccole, insignificanti, quotidiane e concrete, tra le pieghe, nei frammenti e negli scarti della Storia, quella che sembra decisa solo dai potenti e dai violenti. E raccogliendo i tanti minuscoli segni di speranza, le tante silenziose sacche di resistenza, rimetteremo insieme i miseri moncherini: brandelli sofferenti d’umanità. 

Bisogna pensare con orrore, e non per un momento soltanto, alla voglia attualmente diffusa di non mescolarsi agli altri; bisogna pensare con terrore ai miti risorgenti della razza, ai nuovi populismi, al modo in cui trattiamo i diversi da noi: gente da cui stare alla larga, meglio mettere il mare, i pregiudizi, la diffidenza o il filo spinato tra noi e loro. E invece, apriamo bene i nostri cuori per dare inizio al grande melting pot, al meticciato dell'umanità, unica via d'uscita possibile. Non possiamo rassegnarci alla disperazione, non dobbiamo convincerci dell'inutilità della "piccolezza" delle nostre scelte quotidiane; anzi le piccole gocce del nostro impegno, soprattutto se unite a quelle di altri, contribuiranno a colpire la quotidianità della cultura della violenza presente nel nostro mondo, nelle nostre città e nei nostri quartieri, proprio come fa il colibrì protagonista di una favola: «Durante un incendio nella foresta, mentre tutti gli animali fuggivano, un piccolo colibrì volava in senso contrario, verso l'incendio, con una goccia d’acqua nel becco. "Cosa credi di fare!" gli chiese ironico il grande leone; "vado a spegnere l’incendio!" rispose il piccolo volatile. "Con una goccia d’acqua?" gli chiese il leone con un sogghigno di irrisione, ed il colibrì, proseguendo orgoglioso il volo, rispose: "Io almeno faccio la mia parte!"».

Se dopo esserci indignati scorgeremo i tanti modelli di resistenza, i tanti mondi del mondo e, come il piccolo colibrì, ciascuno recupererà il coraggio per fare la sua minuscola parte nel ricomporre i pezzi di un'umanità in frantumi, allora la disperazione di tanti comincerà a trasformarsi in avvento di liberazione per tutti: allora sarà veramente l’inizio di un buon anno nuovo! 

* amministratore parrocchiale a Mercogliano (Av)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.