
A proposito del Sinodo pan amazzonico: “Celibato o non celibato del prete, quel che conta è l’Eucarestia”
MADRID-ADISTA. Intervistato da Religión digital (28/12/17), mons. Erwin Kräutler, già vescovo di Xingu nell’Amazzonia brasiliana, ha parlato del Sinodo panamazzonico indetto da papa Francesco per ottobre 2019, un evento la cui origine remota – soprattutto per i problemi ecclesiali del “polmone” della Terra – è stato l’incontro avvenuto fra il vescovo e il papa il 4 aprile 2014 (v. Adista Notizie nn. 16 e 45/14).
Al papa mons. Erwin aveva posto il problema della celebrazione eucaristica nelle comunità indigene troppo spesso prive della presenza di sacerdoti. «Lo specifico della nostra fede cattolica – spiega a Religion digital – è l’Eucarestia», e una comunità senza Eucarestia non esiste come «comunità cristiana». «Questo è il punto di partenza, non si tratta di celibato sì o celibato no, il problema non è qui. Il problema è che abbiamo una Chiesa che, in Amazzonia, nell’immensa maggioranza della popolazione non ha la possibilità di partecipare all’Eucarestia». La carenza di sacerdoti è grave, ed «è quello che ho detto al papa», ricorda il vescovo, «prima che mi chiedesse se avessi una soluzione da proporre». Di fronte al diniego del vescovo, Francesco osservò – riferisce ancora Kräutler – che «esistono idee interessanti, ma che era in attesa di proposte valide dei vescovi». Proposte, aggiunge ora il porporato, che «alcuni vescovi stanno già avanzando», e che – per quanto ci consta – sono riassumibili nell’ordinare viri probati e presbiteri di comunità (v. Adista Notizie nn. 37/14; 39/15 e 9/17). Dunque, afferma Kräutler, «può darsi» che nuove forme di presbiterato saranno allo studio del Sinodo panamazzonico. D’altronde l’Eucarestia, precisa, non è qualcosa di esclusivo del ministero ordinato, «è in funzione della comunità». «Io non sono padre o vescovo per me, io sono vescovo in funzione del Popolo di Dio, o in favore del Popolo di Dio. Sono stato ordinato sacerdote per poter presiedere l’Eucarestia, e l’Eucarestia è il momento più alto, il culmine, il centro della nostra fede, il momento più alto della vita di comunità».
*Foto di Maurizio Costanzo, tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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