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Commissione parlamentare spagnola: abroghiamo il Concordato con la Santa Sede

Commissione parlamentare spagnola: abroghiamo il Concordato con la Santa Sede

MADRID-ADISTA. Dal Parlamento spagnolo, il 21 febbraio scorso, sono giunte al governo due richieste in una sola proposta: abrogare gli accordi con la Santa Sede -firmati nel 1953 e rivisti nel 1979 - ed eliminare dalla scuola pubblica l’insegnamento della religione cattolica. La proposta è stata presentata nella Commissione dell’Educazione dalle formazioni politiche Unidos Podemos e Compromis insieme ai socialisti del Psoe ed ha ottenuto 18 voti a favore, 17 contrari e un’astensione.

Si tratta però di una “proposta non di legge”, ovvero non vincolante per il Parlamento, e risponde ad una petizione di Europa Laica e di una quarantina di collettivi lanciata nell’ottobre del 2016. Per quanto riguarda l’insegnamento nel sistema scolastico pubblico, il testo propone all’Esecutivo di «garantire l’imprescindibile carattere laico che deve avere la Scuola come istituzione pubblica, lasciando la religione confessionale fuori del sistema educativo ufficiale». Attualmente l’insegnamento della religione è materia curricolare che fa media con le altre.

Il Psoe è intervenuto con un emendamento per separare le due richieste, preferendo lasciare quella sull’insegnamento della religione al dibattito sul patto educativo.

Ciudadanos, attraverso la sua portavoce dell’Educazione, Marta Martín, ha criticato Podemos perché propugna l’abolizione di un accordo che è un tema costituzionale ma anche internazionale riguardando i rapporti tra due entità statali. L’eliminazione dell’insegnamento religioso nella scuola, poi, è secondo Ciudadanos un’iniziativa «opportunista» che rientra «negli slogan elettorali».

Per il Partito popolare, l’abolizione della religione nelle scuole «è un tema ricorrente della sinistra anticattolica più stantia».

La proposta sull’abrogazione del Concordato con la Santa Sede si inserisce nel dibattito che sta avvenendo nel Paese iberico sulla riforma della Costituzione. La crisi indipendentista catalana ha reso più impellente la necessità di una riforma che preveda un assetto federale allo Stato per spagnolo.

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