Sicuri che il razzismo non esista? Mobilitazioni dopo l'omicidio di Idy Diene
Mentre il Paese, fresco di elezioni, scopriva che sbraitare contro l'“invasione” dei migranti e invocare la legittima difesa a mano armata porta parecchia acqua al mulino di certa destra xenofoba e populista, il 5 marzo, in centro a Firenze, Roberto Pirrone, 65 anni, esplodeva sei colpi di pistola (regolarmente detenuta per uso sportivo) contro il venditore ambulante senegalese Idy Diene, 54 anni, regolarmente in Italia da oltre tre lustri, molto vicino a Rokhaya Mbengue, vedova del cugino di Idy, Samb Modou, assassinato a sua volta nel 2011 in un agguato razzista per mano del simpatizzante di CasaPound, Gianluca Casseri.
Tratto in arresto, Pirrone ha dichiarato alle forze dell'ordine che quel giorno, in preda alla disperazione per i troppi debiti contratti, era uscito armato con l'intento di uccidersi, ma poi gli è mancato il coraggio e ha così preferito colpire qualcuno “a caso”: «Meglio andare in galera che tornare a casa» ha confessato l'omicida. Gli inquirenti, subito cavalcati dai media di destra, ribadiscono con convinzione che si tratta di un gesto mosso da follia e che non esiste un movente razzista all'omicidio. Eppure l'omicidio di Idy, letto accanto alla tentata strage di Macerata ad opera di Luca Traini e (perché no?) ai risultati elettorali in molte aree del Paese, solleva più di qualche perplessità. E l'ipotesi che, tanto a Firenze quanto a Macerata, si sia trattato solo un “folle” che ha sparato a caso e che, sempre per puro caso, era anche armato, beh, non sta affatto in piedi, nonostante certa stampa continui a ripetere che il razzismo esiste solo nella testa dei sinistrorsi amici dei migranti,
La preghiera
Dopo le polemiche che hanno animato i giorni successivi al brutale assassinio, la Comunità di Sant'Egidio ha organizzato per domani, 8 marzo, alle ore 17, nella chiesa di San Pietro in Gattolino (via Romana 40, Firenze) un momento di preghiera in memoria di Idy Diene: «Amiamo la nostra città, chi ci vive, non lasciamo spazio ad alcuna violenza», si legge sul sito della Comunità. «Idy era amico di alcuni dei giovani immigrati e richiedenti asilo che frequentano gratuitamente le scuole d'italiano della Comunità».
La manifestazione
Per sabato prossimo, invece, la società civile sta organizzando una manifestazione nazionale in ricordo di Idy e contro il razzismo. «Siamo sconvolti, e Firenze tutta lo è, per la violenza insensata di un omicidio le cui motivazioni lasciano a dir poco attoniti e su cui ci si può solo stringere alla famiglia della vittima e alla comunità senegalese», scrivono Arci, Anpi e Cgil in una nota congiunta: «Non dobbiamo restare in silenzio di fronte a questo omicidio, di fronte alla violenza e all’odio».
* Foto di Andrea Floris, tratta dal sito Flickr, licenza, immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite
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