Ha parlato con i narcos? Ora il vescovo messicano se la deve vedere con la legge
Mons. Salvador Rangel, il vescovo di Chilpancingo-Chilapa, nello Stato messicano di Guerrero, rischia di finire sotto indagine per aver incontrato il 30 marzo un “alto capo della droga” (per trattare della reinstallazione dell’acqua e della luce in un paese in montagna, ma facendosi anche promettere di non uccidere più candidati alle prossime elezioni, v. Adista online del 2/4/18).
Il responsabile della Segreteria del Governo (Sebol), Alfonso Navarrete Prida, ha informato che investigherà sul caso. Non prima però di consultare l’arcivescovo primate del Messico, card. Carlos Aguiar Retes (Tlalnepantla), per essere ragguagliato sulla faccenda: «non conosco il contesto – ha detto –, non so come si sia sviluppata, ho solo l’informazione dei media». Solo dopo, ha specificato, «sapremo esattamente cosa è successo e che misure andranno prese nel quadro della nostra legislazione anche in relazione alle istituzioni che hanno finalità religiose. Si può capire la buona volontà di un atto sociale, ma non c’è possibilità di negoziare con la legge».
*Foto di Ibiza1808 tratta Wikimedia Commons da immagine originale licenza
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