
«Un inganno a tutto vantaggio della Chiesa cattolica»: campagna Uaar sull'8 per mille
Si avvicina il periodo dell'anno nel quale i contribuenti italiani sono chiamati a presentare la dichiarazione dei redditi e, insieme ad essa, la firma per destinare l'8 per mille a una confessione o religione. Per «aiutare i contribuenti a effettuare una scelta informata e consapevole per la destinazione dell’8 per mille», l'Uaar (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ha lanciato online e sui territori la campagna “Occhiopermille”. In vista delle dichiarazioni l'Uaar «ha pensato di l’occasione per ricordare a tutti i contribuenti che il meccanismo dell’8 per mille è fondato su un inganno a tutto vantaggio della Chiesa cattolica».
Nel comunicato odierno, il responsabile Campagne dell'Uaar, Roberto Grendene, ha ribadito lo storico impegno dell'associazione per una definitiva abolizione dell'8 per mille. E se questo può essere considerato un impegno a lungo termine, nel frattempo «riteniamo fondamentale informare i contribuenti sul perverso meccanismo su cui si fonda questo sistema di finanziamento. Non sono in molti per esempio a sapere che anche le quote non espresse (quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi) sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute. Meccanismo che fa sì che la Chiesa cattolica con il 37% delle firme si aggiudichi l’80% dei fondi. Sono infatti solo quattro contribuenti su dieci a firmare per destinare l’8 per mille: poiché la maggior parte di loro sceglie la Chiesa cattolica, questa, in virtù di tale meccanismo, riceve ogni anno l’80% della torta, cioè più di un miliardo di euro».
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