Nessun articolo nel carrello

Meic su caso Aquarius: “Un di più di umanità per non naufragare tutti”

Meic su caso Aquarius: “Un di più di umanità per non naufragare tutti”

Racconta Beppe Elia, presidente del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic), di aver raccolto per strada uno scambio di battute tra alcuni passanti: «Quello – si diceva, con evidente riferimento al ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini – ha risolto la faccenda in tre giorni, quando gli altri non sono riusciti a farlo in 20 anni». “Faccenda da risolvere”, sottolinea Elia, è il nome con il quale il tizio (di sicuro rappresentante del pensiero di moltissimi) chiama 629 persone bloccate in mare che chiedono accoglienza.

«Poco importa», aggiunge il presidente, «che a determinare l'uscita dalla drammatica situazione di stallo sia stata l'iniziativa unilaterale e solidaristica di un altro Paese, il cui governo ha ritenuto umanamente insostenibile che tante persone fossero tenute in una condizione di grave disagio e sofferenza per affermare una linea di intransigenza. Ma davvero questa è la via che si deve seguire? Questo il prezzo da pagare per riequilibrare i flussi migratori dentro la comunità europea? Domani, e domani l'altro, quando altre imbarcazioni, con il loro carico di paura e di speranza, dovranno essere soccorse, avremo un altro braccio di ferro, in attesa che qualche samaritano, mosso a compassione, si assuma la responsabilità di accettarle nei suoi porti? O non dovrebbe essere la politica, quella vera, quella che guarda lontano, ad assumersi il compito di gestire un problema che segna un'epoca della nostra storia?».

Secondo Elia, «una corrente gelida di egoismo sta penetrando nel corpo dell'Europa, infilandosi anche là dove lo spirito di integrazione e di collaborazione era forte e convinto. Chi crede che solo attraverso un di più di umanità si può uscire dalle secche di una crisi che non è solo economica, ha il dovere di fare la sua parte, di ascoltare certo con attenzione le paure e le inquietudini della gente, ma anche e soprattutto di aiutare a discernere con intelligenza i fatti, le cause, le possibili vie di soluzione».

* Immagine di Ra Boe, tratta da Wikimedia Commons, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.