
Il Consiglio ecumenico dalla parte dei migranti
Il WCC ha fatto sentire la sua voce sulla vicenda Aquarius, la nave carica di migranti costretta in mare dal ministro Salvini e ora in cammino in direzione Valencia. «Sono esseri umani. E tutti gli esseri umani sono tali a prescindere dal continente da cui arrivano. Penso che la voce delle Chiese sia molto chiara e anche molto importante». Sono le parole del rev. Olav Fykse-Tveit, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese. Il pastore Tveit, in un’intervista rilasciata al Sir alla vigilia della visita di Papa Francesco a Ginevra, prevista per il 21 giugno, spiega: «C’è una voce comune molto forte in Europa da parte di tutte le Chiese e anche da parte di papa Francesco. E questa voce dice che quando le persone sono obbligate a lasciare le loro case a causa di guerra, conflitti, persecuzione politica e religiosa e povertà e diventano rifugiati, c’è una responsabilità da parte dell’altra parte dell’umanità affinché sia loro offerto rifugio e un posto in cui stare. Questo è anche ciò che affermano le Convenzioni internazionali che furono stabilite dopo la seconda guerra mondiale in maniera molto chiara. È assolutamente necessario che gli europei, tutti i Paesi – inclusi, per esempio, anche gli ungheresi – possano offrire ai rifugiati questo asilo, questo aiuto, questo rifugio quando ne hanno bisogno. Non possiamo dire: non sono rifugiati europei. Sono esseri umani».
foto di Thomas Quine, tratta da Flickr, licenza
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