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Papa Francesco: la manipolazione dell’informazione è il primo passo di ogni dittatura
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. «Tutte le dittature cominciano così, manipolando l’informazione, mettendola nelle mani di una persona senza scrupoli, di un governo senza scrupoli». Parole di un “esperto”, perché sono state pronunciate da papa Francesco, che come tutti i cittadini argentini ha vissuto sulla sua pelle il disumano regime della giunta Videla. Ne ha parlato il 18 giugno a Santa Marta, spiegando che, una volta messi sotto controllo i mezzi di comunicazione, «si comincia a giudicare le istituzioni, ormai indebolite, si distruggono le persone, le si condanna e così avanza la dittatura. Le dittature, tutte, hanno cominciato così, manipolando l’informazione».
In molti Paesi, ha osservato, si ricorre al metodo di «distruggere la comunicazione libera» derogando dalla «legge sui media per affidare tutto l’apparato della comunicazione ad un’impresa, ad un’istituzione che calunnia, dice falsità, indebolisce la vita democratica». Un metodo utilizzato anche nell’ambito delle relazioni personali: si calunniano le persone diffondendo scandali che li riguardano, e «gli scandali sono seducenti», ha notato, «le buone notizie non seducono», e allora «la comunicazione di questo scandalo si estende, e questa persona, o istituzione, o Paese finisce in rovina» e in condizioni di «non potersi difendere». «Ci sono molte persone, molti Paesi – ha seguitato – distrutti da dittature calunniatrici. Pensiamo per esempio alle dittature del secolo passato. O alle persecuzioni contro gli ebrei: una comunicazione calunniosa li ha fatti finire ad Auschwitz perché non meritavano di vivere. È un orrore, ma un orrore che continua a ripetersi anche oggi: nelle piccole società, nelle persone di molti Paesi. Il primo passo è appropriarsi della comunicazione de, dopo, la distruzione, il giudizio e la morte».
*Foto di Gabriel Andrés Trujillo Escobedo tratta da Wikipedia immagine originale e licenza
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