
«Che nessuno dorma tranquillo». Appello del Consiglio pastorale di Milano sui migranti
Informazione corretta
“Migranti, inquietudine e disagio” è il titolo di una preoccupata nota diramata il 24 giugno dal Consiglio pastorale dell'arcidiocesi di Milano, insieme all’arcivescovo mons. Mario Delpini. Il testo esprime il «condiviso disagio», all'interno del Consiglio, in merito alle «vicende su cui la cronaca quotidiana attira l’attenzione e suscita emozioni e reazioni in tutti gli italiani». In particolare, l'onda emotiva su cui si giocano oggi le politiche migratorie e i consensi elettorali che queste muovono in grandi quantità – come dimostrato anche dal successo elettorale della Lega di Matteo Salvini ai ballottaggi di domenica scorsa – prescinde quasi totalmente da una vera conoscenza dei fenomeni migratori nel mondo, in Europa e in Italia. «Può bastare un titolo di giornale per leggere una situazione? Può bastare uno slogan per giustificare una decisione? Pensiamo di aver diritto a una informazione comprensibile, pacata, argomentata», dice il Consiglio diocesano.
Coscienza cristiana
Oltre la disinformazione, prosegue perplesso l'organismo pastorale, la situazione che vivono i migranti in questi difficili tempi non può lasciare indifferenti i credenti: «Possono i cristiani stare tranquilli e ignorare i drammi che si svolgono sotto i loro occhi? Possono coloro che partecipano alla Messa della domenica essere muti e sordi di fronte al dramma di tanti poveri, che sono, per i discepoli del Signore, fratelli e sorelle? Gli innumerevoli gesti di solidarietà, la straordinaria generosità delle nostre comunità può consentire di «avere la coscienza a posto» mentre intorno a noi c’è gente che soffre troppo, che fa troppa fatica, che paga a troppo caro prezzo una speranza di libertà e di benessere?».
La responsabilità di chi governa
Il dramma dei migranti richiede uno scatto di coscienza ai cittadini e soprattutto ai credenti. E se, da un lato, le istituzioni nazionali e comunitarie non devono «rassegnarsi all’impotenza, a interventi maldestri, a logorarsi in discussioni e contenziosi», dall'altro, i nostri governanti, appena scelti dagli italiani, non «possono sottrarsi al compito di spiegare quello che stanno facendo, di argomentare di fronte ai cittadini il loro progetto politico, che onori la Costituzione, la tradizione del popolo italiano, i sentimenti della nostra gente».
Nessuno resti indifferente
Il Consiglio pastorale, chiude la nota, «vuole condividere il disagio che prova, le domande che sorgono, l’urgenza di interventi, iniziative, parole che dicano speranze di futuro e passi di civiltà. Vorremmo che nessuno rimanga indifferente, che nessuno dorma tranquillo, che nessuno si sottragga a una preghiera, che nessuno declini le sue responsabilità».
* Immagine di Sergio Boscaino, tratta da Flickr, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite
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