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Africa Orientale tra divisioni, fame e speranze: appello dell'Amecea

Africa Orientale tra divisioni, fame e speranze: appello dell'Amecea

È fondamentale «coinvolgere il popolo nel processo di pace» avviato tra Etiopia ed Eritrea: è l'appello del card. Berhaneyesus Demerew Souraphiel (arcieparca di Addis Abeba, presidente della Conferenza episcopale di Etiopia ed Eritrea e presidente dell' Amecea-Associazione delle Conferenze Episcopali dell'Africa Orientale) lanciato durante l'omelia per la messa di apertura, il 15 luglio, della XIX Assemblea plenaria dell'Amecea.

Il cardinale ha elogiato il passo storico intrapreso dai due leader – il primo ministro riformista etiope Abiy Ahmed e il presidente eritreo Isaias Afewerki – ribadendo che tale iniziativa dimostra il grande valore della saggezza africana nella risoluzione dei conflitti e augurandosi un contagio di pace in tutta l'area rappresentata dall'Amecea, nei Paesi che vivono situazioni di conflitto come Sud Sudan e Somalia.

Il ventennale contrasto tra Etiopia ed Eritrea ha provocato grande sofferenza nei due popoli, ha poi ricordato il cardinale: morte, povertà, migrazioni di massa, espulsioni, repressione, odio etnico. Per questo oggi occorre ringraziare Dio «con esultanza, perché il muro di odio creato dalla guerra viene demolito e si costruisce il ponte dell'amore fraterno».

Il cardinale ha poi condannato con forza le condizioni di vita nell'Africa orientale: leader politici che per interesse personale distruggono l'unità nazionale, abusi di potere da parte di gruppi, famiglie e partiti incuranti delle sofferenze provocate; e poi fame, disoccupazione, divisioni etniche, mancanza di giustizia, corruzione. E ha chiuso con un appello ai governi, alle comunità di fede, alla società civile dell'Est Africa, per cooperare tutti insieme affinché l'Africa orientale possa diventare terra su cui cade «la pioggia dell'amore, dove i cittadini sono rispettati, vivono in pace e gioia».

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