
I migranti della Diciotti, la retorica bugiarda e il fenomeno dei “transitanti”
Dove vanno i migranti che abbandonano i centri di accoglienza senza lasciare traccia e che una certa retorica anti-buonista, populista e xenofoba li immagina sulle nostre strade a spacciare e stuprare liberamente? È nota la recente vicenda dei 50 eritrei della nave Diciotti, fuggiti dai centri di accoglienza delle diocesi ospitanti. Ed è anche noto il clamore che ha seguito la notizia, diffusa dal Ministero dell'Interno, aizzato sui social network da tanti e soprattutto dal vicepremier Matteo Salvini.
A disinnescare la polemica, tipica di una eterna campagna elettorale sulla pelle dei migranti, prova Filippo Miraglia dell'Arci, citato da un articolo di Redattore Sociale.
Come spiega la giornalista Eleonora Camilli, il fenomeno dei cosiddetti “transitanti” è statisticamente rilevante: negli ultimi 20 anni, a fronte di un milione di persone sbarcate, sono state presentate poco più di 700mila domande d'asilo. Si tratta per lo più di cittadini dell'Africa Orientale (eritrei in modo particolare) che in Italia potrebbero tranquillamente ottenere l'asilo ma che intendono comunque ricongiungersi ai loro cari in Germaia, Svizzera, Regno Unito, ecc. Questi migranti, lungi dal voler mettere a ferro e fuoco il Belpaese, in Italia proprio non ci vogliono restare. «I commenti del “leader del governo”», spiega Miraglia «sono, come sempre, pillole di veleno introdotte nel dibattito pubblico sull'immigrazione per consolidare l'immagine negativa dei rifugiati e del diritto d'asilo». Salvini non sa o fa finta di non sapere, aggiunge, perché il fenomeno dei “transitanti” è «vecchio e molto consistente per alcune nazionalità».
* foto di Hunter, immagine tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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