
"Il rischio della libertà" sotto la lente dell'economia e della giustizia
VERONA-ADISTA. «Libertà va cercando, ch’è sì cara, / come sa chi per lei vita rifiuta», dice Virgilio a Dante presentandogli Catone (Purgatorio, canto I, vv. 71-72), e se è vero che la ricerca della libertà è una condizione umana, ai nostri giorni è una tragica concreta realtà quella vissuta dai tanti che per essa mettono in gioco la propria vita. Con il tema “Il rischio della libertà”, a questa consapevolezza è dedicato il Festival della Dottrina Sociale della Chiesa http://www.dottrinasociale.it/festival, in programma a Verona (Cattolica Center, via Germania 33) dal 22 al 25 novembre. Spiega il coordinatore del Festival, mons. Adriano Vincenzi, nel testo di presentazione: «La libertà negata è percepita solo da chi ha un udito fine e antenne libere e adatte a captare il grido del silenzio. È il grido dei morti nel Mediterraneo: i morti non parlano e in questo caso non sono neanche visibili. I morti sono tantissimi ma il cimitero è invisibile. La libertà è negata alle migliaia di ragazze che sono costrette a vendere il loro corpo per portare soldi nelle casse delle organizzazioni criminali, è negata a chi vive sotto la scure dell’usura. Il risultato di questa negazione della libertà è impressionante: la mancanza di libertà e la morte arrivano a toccarsi e in alcuni casi a coincidere».
Il Festival, nella presente edizione (l’ottava) sarà aperto da padre Ramzi Sidawi, Economo presso la Custodia di Terra Santa a cui seguirà l’intervento di mons. Gjergi Meta, vescovo di Rrehshen (Albania). Presente all’evento anche mons. Mario Toso, vescovo di Faenza. Attesi fra gli altri il ministro dell’economia e delle Finanze Giovanni Tria, Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, Luca Pizzarotti, sindaco di Parma. La libertà (politica, religiosa, individuale), la giustizia, i giovani, l’economia saranno fra i temi che verranno affrontati durante il festival.
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