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C3Dem verso il convegno nazionale:

C3Dem verso il convegno nazionale: "Laudato si'" manifesto politico del futuro

Il primo dicembre, a Modena, i cattolici democratici riuniti nella Rete “Costituzione, Concilio, Cittadinanza” (C3Dem) si riuniranno per il loro Convegno nazionale, quest'anno sul tema: “Cambiare rotta. Equità e sostenibilità alla luce della Laudato si'”. All'evento prenderanno la parola personalità di spicco come Giannino Piana (già docente di Etica cristiana presso l’ISSR della Libera Università di Urbino e di Etica ed Economia all’Università di Torino), Antonella Bachiorri (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell’Università di Parma), Leonardo Becchetti (ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia dell'Università di Roma "Tor Vergata") e Pier Virgilio Dastoli (presidente del Movimento Europeo-Italia).

In vista del Convegno nazionale, Guido Formigoni (docente di Storia contemporanea, già presidente di "Città dell'Uomo") ha diffuso alcuni «spunti schematici e introduttivi» sul sito della Rete C3Dem.

La crisi sociale e quella ambientale sono due facce della stessa medaglia, fortemente interconnesse nell'epoca dell'«antropocene», segnata da un pesante intervento umano su economia, politica e società ma anche sull'ambiente, con danni e squilibri su scala mondiale.

L'enciclica verde di papa Francesco condanna l'«antropocentrismo deviato», riconoscendo la centralità nella creazione dell'essere umano, che però deve rimanere “custode” («amministratore responsabile») e non padrone o, peggio, predone della Madre Terra.

Il doppio squilibrio ambientale-sociale non è frutto di un'ineluttabile tendenza storica, ricorda Formigoni ripercorrendo l'enciclica, ma è effetto di un modello di sviluppo, dapprima votato alla crescita sfrenata e alla piena occupazione, ma incurante degli effetti sul pianeta. In seguito, la globalizzazione e la finanziarizzazione dell'economia hanno visto crescere gli effetti ambientali devastanti ma, allo stesso tempo, sono subentrate anche disuguaglianza sociale e crisi occupazionale. Il modello dominante globale è stato fatto proprio anche dalle sinistre occidentali, tanto che, con l'acuirsi della crisi sociale in tempi più recenti, anche la reazione dei ceti meno abbienti ha preso direzioni nuove, «riportando a galla svariate destre xenofobe e autoritarie, sotto le spoglie di un “sovranismo” nazionalista».

La Laudato si' parte da un approccio ribaltato, indaga la comune discendenza dei figli dalla Madre Terra e invita a prendersi cura della “casa comune” con umiltà e spirito di servizio. Formigoni recupera il concetto di «ecologia integrale» proposto da Francesco nell'enciclica, il quale invita a «costruire buone relazioni vitali tra tutti i viventi nel contesto della natura e della storia (comprese le generazioni future)».

Nel quadro dell'ecologia integrale la politica gioca un ruolo centrale, ricorda Formigoni, per imprimere una reale svolta: il seppur fondamentale impegno dei singoli individui a modificare anche radicalmente i propri stili di vita deve necessariamente accompagnarsi alla ricerca di «soluzioni strutturali, che influiscano in modo duraturo sulla realtà».

Forse è tempo, commenta ancora Formigoni, di realizzare «una sorta di “Green New Deal” a livello planetario», ritrovando «un sistema di patti tra lavoro e sviluppo, mediati dalla sostenibilità ambientale e garantiti da istituzioni democratiche rinnovate. I nemici da battere non sono i migranti e i rifugiati», aggiunge, «bensì lo sfruttamento, i bassi salari, l’ingiustizia fiscale, lo strapotere della finanza, la rapacità dei grandi manager, gli egoismi miopi delle élite, le discriminazioni di genere, il disinteresse per la natura, la mancanza di formazione e di educazione».

L'obiettivo, conclude, è ribaltare il modello dominante, attraverso un meccanismo di riforma rapida e profonda, capace di contemplare insieme ambiente, lavoro e benessere. «Su questo tema – come dice Francesco nella Laudato si' – le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro».

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