Ferma reazione su Salvini e la violenza alle donne: "si intesta leggi già esistenti ed è maschilista"
ROMA-ADISTA. «Porterò in Consiglio di ministri il prima possibile intervento a difesa delle donne sul bollino rosso perché sui fascicoli dei magistrati le denunce di stalking e di violenza contro le donne non finiscano all'ultimo posto». Parole di Matteo Salvini a margine del concerto di apertura della campagna "Non sei da sola 2019" della Regione Lombardia (19/11). «Quindi – ha proseguito – se ci sono segnalazioni dettagliate, documentate e approfondite hanno la priorità assoluta perché di donne ferite, attaccate con l'acido e anche ammazzate ne abbiamo contate anche troppe».
L’intervento del ministro dell’Interno ha fatto però infuriare la senatrice Valeria Valente, vicepresidente dei senatori del Pd, che gli ha anche dato del maschilista: «Anche su un tema come il contrasto alla violenza contro le donne, che dovrebbe vedere unite le istituzioni e le forze politiche, il vicepremier leghista Salvini fa solo propaganda. La corsia preferenziale o 'codice rosso' di cui lui parla esiste già per lo stalking, i maltrattamenti e la violenza sessuale: è stata introdotta dalla legge contro il femminicidio approvata nel 2013. Facile dunque ora, per il leader leghista, intestarsi norme già in vigore e che semmai vanno fatte solo funzionare meglio e in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale».
«La verità è invece che purtroppo dietro questa propaganda – ha proseguito Valente – c'è solo maschilismo. Il vicepremier Salvini e il suo governo Lega-M5s alimentano con fatti concreti proprio la cultura maschilista che è alla base della violenza di genere e di un'idea arretrata del ruolo delle donne nella famiglia e nella società. Mi riferisco alla cancellazione dei fondi per i centri antiviolenza e per le misure di prevenzione, all'abrogazione del congedo di paternità, alla controriforma del diritto di famiglia contenuta nel ddl Pillon, alla quota 100 che di fatto è solo per gli uomini, al pezzo di terra incolta regalata a chi fa il terzo figlio, ovviamente con la moglie a casa, a fare la casalinga. La violenza contro le donne si combatte senza capri espiatori e non solo con l'aumento delle pene, ma con più prevenzione e promuovendo la cultura del rispetto».
Intanto – informa Il Messaggero (20/11) – stando ai dati della polizia di Stato, nei primi 9 mesi dell'anno sono in calo i "reati spia" del femminicidio: maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali; mentre si registra un sensibile aumento dell'azione di contrasto (misurata in termine di denunce e arresti). Il numero delle donne uccise è calato solo di 3 unità (da 97 a 94 casi), ma solo in 32 casi si può propriamente parlare di femminicidio. A Verona la polizia ha lanciato la campagna "Questo non è amore" in vista della Giornata internazionale che verrà celebrata la prossima domenica 25 novembre in tutto il mondo.
*Foto di Ophelia2 tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza
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