
La svolta di Beppe Grillo sui migranti: “Famiglia Cristiana” e p. Zanotelli chiedono verità
“Quando Grillo scriveva: «Accogliamoli tutti»” è il titolo di uno speciale articolo di Famiglia Cristiana, da oggi in edicola. Il settimanale dei Paolini rivanga nel passato del fondatore del Movimento 5 Stelle e tira fuori dal cilindro parole pesanti come macigni, che oggi evidenziano un'evidente contraddizione culturale e politica.
Pietra dello scandalo una prefazione (qui il testo integrale) che Beppe Grillo aveva scritto di suo pugno nel 2004, a corredo del libro I poveri non ci lasceranno dormire (Monti ed.) del missionario comboniano Alex Zanotelli. Lo stesso fondatore del Movimento che oggi vota leggi come il Decreto Sicurezza di Matteo Salvini e presta il fianco a dichiarazioni e provvedimenti considerati quantomeno discriminatori e razzisti, nella prefazione recuperava il passato di migrazioni del popolo italiano, accennava alle responsabilità coloniali dei Paesi europei, ribadiva l'utilità demografica e pensionistica dei fenomeni migratori. «Il futuro – aggiungeva nella prefazione – non sarà migliore se ci difenderemo alzando steccati o prendendo impronte, ma se saremo capaci di integrazione e di condivisione. Questo il vero progresso, non quello che ci fa diventare sempre più meschini, chiusi o impauriti».
«In pochi anni – denuncia il settimanale cattolico – il fondatore del Movimento 5 Stelle ha cambiato radicalmente idea sugli immigrati». Nel dossier il giornale promette di fornire le «prove» e lascia aperta una domanda: «Quale dei due è quello vero?».
Francesco Anfossi, autore del dossier, spiega che «per capire l’involuzione di Grillo sul tema dell’immigrazione in Italia basta dare un’occhiata al suo blog, anche se molti dei suoi post sono stati cancellati». Grillo puntò il dito contro «l'esaltazione dell'immigrazione» il 20 gennaio 2011; nel marzo dello stesso anno disse che bisogna accogliere i rifugiati che scappano dalle guerre, ma «gli altri sono benvenuti solo se ci sono le condizioni per ospitarli, casa e lavoro, altrimenti si fa demagogia elettorale a vantaggio non delle sinistre buoniste e cialtrone, ma della Lega»; nell'ottobre 2013 aveva poi sconfessato due senatori pentastellati che proponevano, con un emendamento, l'abolizione del reato di clandestinità. Allora il comico-politico fu perentorio: «Non è nel programma», la posizione espressa dai due «è del tutto personale», «se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità» «il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico». È poi nell’ottobre del 2014 che «il pensiero di Grillo diventerà ancora più netto», scrive Anfossi: secondo il fondatore, «chi entra in Italia con i barconi è un perfetto sconosciuto: deve essere identificato immediatamente, i profughi vanno accolti, gli altri, i cosiddetti clandestini, rispediti da dove venivano».
C'è un'altra curiosità che emerge dalle pagine di Famiglia Cristiana: qull'amicizia, vantata dallo stesso Grillo nel 2005 con una foto sul blog, con p. Alex Zanotelli, missionario sempre in prima linea per i diritti dei migranti, tanto ieri quanto oggi. Ed è proprio di p. Alex l'intervista allegata al dossier.
L'amicizia con Beppe Grillo, ricorda il missionario con dovizia di particolari, risale al 2000, quando «aveva chiesto di potermi vedere» per esprimere sintonia di vedute e avviare un dialogo. Poi le numerose frequentazioni: a Napoli per l'emergenza rifiuti, contro l'inceneritore di Acerra, alla Carovana della pace a Verona, ai numerosi eventi organizzati per l'acqua pubblica. «Poi i contatti si sono diradati fino a cessare completamente. Mi invitò al Vaffaday di Bologna del settembre 2007 ma gli ho detto no».
In merito alla prefazione, Alex conferma: «Il testo è bellissimo. Dopo aver scritto un testo del genere, in favore dell’integrazione e dell’accoglienza per i migranti, non riesco proprio a credere come abbia potuto sostenere la politica di questo Governo, che ha tutt’altre posizioni. I deputati del Movimento 5 Stelle appoggiano la politica di Salvini. Per cui davvero per me è molto grave che Grillo non richiami i suoi alla visione solidaristica che lui stesso aveva».
L'intervista si chiude con un appello del missionario: «Beppe dica chiaramente se la sua visione sui migranti è quella che ha scritto in questo libro o se davvero ha cambiato idea. Lo so che nel tempo lui sembra aver diversificato le sue posizioni. Ma io sono fiducioso. Se la sua visione dell’immigrazione resta fondamentalmente quella della prefazione al mio libro, dovrebbe sedersi e dire: ragazzi, qui abbiamo perso la strada. Se non cambiamo vuol dire che stiamo tradendo i valori da cui siamo partiti e stiamo portando avanti una politica di tutt’altro valore sui migranti».
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