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Il messaggio del papa alla Conferenza su José Martí: un contributo ad «una civiltà sempre più fraterna»

Il messaggio del papa alla Conferenza su José Martí: un contributo ad «una civiltà sempre più fraterna»

L’AVANA-ADISTA. «Tutti gli alberi della terra si ritroveranno in uno solo che darà per sempre un profumo molto soave: l'albero dell'amore, con rami così robusti e copiosi, che alla sua ombra tutti gli uomini si rifugeranno, sorridenti e in pace». Con questa frase di José Martí – eroe nazionale cubano, scrittore, filosofo e politico, leader del movimento per l'indipendenza dell'isola – papa Francesco ha voluto chiudere il messaggio inviato alla IV Conferenza internazionale "Per l'equilibrio del mondo" in corso dal 29 gennaio al Palazzo dei Congressi de L’Avana.

La Conferenza, riferisce Radio Vaticana (30/1), rappresenta il momento conclusivo e culmine di un progetto di tre anni organizzato dall’Ufficio del Programma Martiano a Cuba che intende favorire lo studio, la conoscenza e la diffusione della vita e dell’opera di José Martí. L’emittente sottolinea la ricchezza e l’importanza dell’evento commisurata all’impegno e all’insegnamento del pensatore cubano, enumerando i tanti temi di grande respiro che la Conferenza ha per oggetto: l’importanza del dialogo interculturale; il ruolo e le sfide dei nuovi movimenti sociali; l’impegno per la pace; i rischi e le speranze delle nuove tecnologie dell’informazione; la lotta contro ogni forma di discriminazione; il ruolo delle organizzazioni femminili e della gioventù; la necessità d’ideare e costruire economie nuove fondate sulle relazioni armoniose tra gli esseri umani e il loro ambiente naturale. Non è ancora tutto: si parlerà anche delle organizzazioni religiose e del loro contributo alla pace; di popolazioni indigene e minoranze etniche; del contrasto al consumo e al traffico delle droghe. L’iniziativa rientra in un piano di lavoro più ampio intitolato Progetto José Martí di Solidarietà Internazionale, sponsorizzato dall’Unesco e nato nel 2003.

Papa Francesco nel suo messaggio riconosce alla Conferenza il fine di «unire le volontà che contribuiscano, attraverso un dialogo fecondo, a rafforzare i legami di fraternità tra le nazioni», augurandosi che, nell’attuale crisi di civiltà, uomini di buona volontà «dovrebbero unirsi e incontrarsi in iniziative di questo genere, in un quadro di pluralità, per realizzare un'autentica promozione umana».

«Coloro che sono coinvolti nella difesa della dignità delle persone possono trovare nella fede cristiana le ragioni più profonde di questo impegno», aggiunge il papa riproponendo quella visione di ecologia integrale che è l’anima della sua enciclica Laudato sì: ambiente naturale e ambiente umano sono intrinsecamente legati, tanto che il degrado ambientale può essere affrontato solo a partire dalle cause «che hanno a che fare con il degrado umano e social». Le giornate di lavoro della Conferenza saranno un contributo, è l’auspicio di Francesco, al «raggiungimento di una civiltà sempre più fraterna». Da qui l’incoraggiamento a tutti i partecipanti «a cercare alternative efficaci intorno al pensiero di José Martí, “uomo di luce”», secondo la definizione di Giovanni Paolo II a Cuba nel gennaio 1998.

*Foto tratta da Picryl.com immagine originale e licenza

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