
Quale sicurezza? A Vicenza, evento su armi e legittima difesa
Opal Brescia (Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le politiche di sicurezza e difesa) e Rete Italiana per il Disarmo invitano a partecipare al convegno “Legittima difesa, delitti e armi in Italia: per quale sicurezza?”, che si terrà il 9/2, ore 15-18.30, a Vicenza, presso la sala conferenze dei Missionari Saveriani (viale Trento 119). All'evento aderisce anche la galassia delle associazioni pacifiste vicentine (tra cui Acli, Arci Servizio Civile, Associazione Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Banca Popolare Etica, Beati i costruttori di Pace, Cgil, Cisl, Cristiani per la pace, Fiom Cgil, Meic, Mir, Movimento dei Focolari, Movimento nonviolento, Pax Christi, Ufficio Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro e La Voce dei Berici).
Il convegno, a partire dai dati sulla diffusione delle armi in Itala e dalla testimonianza delle vittime delle armi legalmente detenute, intende approfondire le «problematiche sociali, culturali e giuridiche che concernono l’istituto della legittima difesa, il possesso e la diffusione delle armi in Italia». Uno spazio di confronto pubblico per parlare del rapporto tra armi e sicurezza nel nostro Paese, anche in ragione del dibattito parlamentare che mira a modificare la legge sulla legittima difesa. Previsti gli interventi di Lauro Paoletto (direttore del settimanale diocesano La voce dei Berici), Giorgio Beretta (analista dell’Opal Brescia), Elisabetta Aldrovandi (avvocato, presidente dell’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime, promotrice della legge di modifica sulla “legittima difesa”), Gabriella Neri (presidente dell’Associazione “Ognivolta” Onlus), Manco Mensurati e Fabio Tonacci (giornalisti di Repubblica).
Segue il convegno una tavola rotonda sul salone fieristico delle armi “HIT Show Outdoor Passion”, alla quale gli organizzatori avevano anche invitato, «in rappresentanza degli Enti pubblici principali azionisti del gruppo fieristico Italian Exhibition Group (IEG) promotore del salone HIT Show, i sindaci di Rimini e di Vicenza, che però hanno declinato l’invito». Ai due sindaci Rete Disarmo e Opal avevano chiesto di illustrare la posizione delle giunte sul “Regolamento per i Visitatori” di HIT Show.
«L’anomalia di HIT Show nel contesto delle fiere espositive di armi dei Paesi dell’Unione europea» rappresenta uno dei nodi più controversi che hanno accompagnato sin dalla nascita l'evento vicentino, cui anche Adista ha dedicato particolare attenzione. HIT Show, si legge nel comunicato di invito, «si contraddistingue, infatti, per essere l’unico salone in cui vengono esposte tutte le tipologie di armi cosiddette “comuni” (cioè, di fatto, tutte le armi tranne quelle propriamente definite “da guerra”) a cui è permesso l’accesso al pubblico compresi i minori “accompagnati da un adulto”, nel quale non è previsto alcun divieto di iniziative di chiara rilevanza politica (raccolte di firme per iniziative di legge, per petizioni e campagne) ed eventi “culturali” con rappresentanze di una sola parte politica. Il salone fieristico si è andato così caratterizzando come un’operazione ideologico-culturale, e di recente anche politico-elettorale, a favore della diffusione delle armi in Italia».
In occasione delle precedenti edizioni, le reti pacifiste italiane e locali hanno chiesto alle amministrazioni comunali e regionali interessate di promuovere un regolamento più stringente, adottando ordini del giorno e mozioni sul tema. Il 9 febbraio i promotori del convegno e della tavola rotonda presenteranno lo stato dell'arte delle iniziative in atto, grazie agli interventi di Andrea Frison (ciornalista del settimanale diocesano La voce dei Berici), di Piergiulio Biatta (presidente Opal), di Kristian Gianfreda (consigliere comunale di “Rimini Attiva”), di Cristina Guarda (Consigliera in Regione Veneto della “Lista Amp”), di un rappresentante dei Gruppi consiliari di minoranza di Vicenza e di esponenti delle associazioni di Rimini e di Vicenza. Modera il dibattito.
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