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Abusi sulle religiose: la credibilità della Chiesa

Abusi sulle religiose: la credibilità della Chiesa

Tratto da: Adista Documenti n° 7 del 23/02/2019

DOC-2968. SILVER SPRINGS-ADISTA. Le parole che papa Francesco ha pronunciato durante il volo di ritorno dalla visita negli Emirati Arabi, il 5 febbraio scorso, a proposito degli abusi sessuali sulle religiose, non sono certo cadute nel vuoto. «È vero, dentro la Chiesa ci sono stati anche dei chierici che hanno fatto questo», aveva detto, «in alcune culture è un po’ più forte che in altre, non è una cosa che tutti fanno, ma ci sono stati sacerdoti e anche vescovi che lo hanno fatto. E io credo che si faccia ancora, perché non è una cosa che, dal momento in cui te ne accorgi, finisce. La cosa va avanti così. È da tempo che stiamo lavorando su questo. Abbiamo sospeso qualche chierico, mandato via, per questo. E anche – non so se è finito il processo – abbiamo dovuto sciogliere qualche congregazione religiosa femminile che era molto legata a questo, una forma di corruzione. Non posso dire: “A casa mia questo non c’è…”. È vero. Si deve fare qualcosa di più? Sì. Abbiamo la volontà di farlo? Sì. Ma è un cammino che viene da lontano». Parole che possono anche suonare generiche («Sono molto arrabbiata che le parole del Papa arrivino ora. Sono irritata dal fatto che il Papa non si sia alzato in piedi e non abbia davvero parlato della tragedia e delle azioni che intraprenderà», ha detto in proposito Mary Dispenza, ex suora, della Rete di vittime Snap, sul New York Times), ma che comunque mostrano una esplicita assunzione di responsabilità.

Adesso, è necessario «un cambiamento sistemico», ha detto suor Sharlet Wagner, presidente della Leadership Conference of Women Religious (LCWR), organismo statunitense che raccoglie l’80% delle superiore delle congregazioni religiose del Paese. Le donne, religiose e no, devono avere «un ruolo che non sia solo simbolico» nella riforma delle strutture della Chiesa: «se al tavolo c’è solo il clero, il tema sarà affrontato solo attraverso quella lente». Ed è proprio la LCWR a chiedere, in un documento diffuso il 7 febbraio, firmato dalla portavoce suor Annmarie Sanders che, durante l’imminente e inedito incontro in Vaticano dei presidenti delle Conferenze episcopali sugli abusi sessuali sui minori, sia intrapresa un’azione decisiva, che mini alla base quella cultura clericale che rappresenta il terreno di coltura degli abusi.

Qui il testo della dichiarazione dell’Lcwr, in una nostra traduzione dall’inglese.  

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