
“Gesù non faceva differenze di genere”. Suora spagnola reclama dignità e uguaglianza anche nella Chiesa
MADRID-ADISTA. Nell'imminenza della celebrazione della Festa della donna, suor Carmen Soto, della congregazione delle Siervas de San José (Serve di San Giuseppe), scrive una lettera in cui espone, tra l'altro, la situazione di disugualianza che vivono le suore al'interno della Chiesa.
È un argomento sul quale Carmen, laureata in Sacra Scrittura e in Storia contemporanea torna spesso. «La Chiesa», aveva detto per esempio al settimanale cattolico spagnolo Vida Nueva a fine 2018 (5/12), «nei suoi molti atteggiamenti maschilisti, dimentica che il messaggio di Gesù non fa differenze» di genere.
Nel testo attuale, di cui riferisce anche il quotidiano La Razón (5/3), Soto sostiene che il femminismo, «dopo essere stato accantonato e quasi insultato», oggi «torna a essere il protagonista delle nostre conversazioni in strada e nei media». «Le donne, come collettivo, sentiamo oggi di avere più forza per alzare la voce contro le disuguaglianze, gli stereotipi e la violenza che continuiamo a subire in tutto il mondo».
Non c'è comunque «un unico modo di essere femministe, ma molti». Suor Carmen fa l'esempio proprio delle Serve di San Giuseppe: «nel collettivo delle donne, facciamo parte di una congregazione che dall'inizio», forse perchè dedicata al santo falegname, «si è impegnata per il riscatto della dignità delle donne lavoratrici povere», ma «vogliamo, come cittadine, reclamare equità e dignità per tutte le donne».
«Siamo donne credenti e viviamo la nostra vocazione all'interno di questa grande famiglia che è la Chiesa», aggiunge, tornando alla sua condizione di religiosa, Ma «desideriamo che smetta di essere un'istituzione patriarcale e talvolta maschilista, e che possiamo sentirci sorelle dei nostri fratelli nella fede, offrendo in uguaglianza la nostra parola e i nostri doni».
*Foto di Ahora Madrid, tratta da Flickr immagine originale e licenza
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