
"Devono morire di fame": contro i rom a Torre Maura un «virus dis-umano»
Nel quartiere di Torre Maura, periferia est di Roma, circa 200 cittadini, animati da movimenti di estrema destra come CasaPound e Forza Nuova, sono scesi in strada ieri per protestare contro il trasferimento di circa 70 rom (33 bambini e 22 donne, tre delle quali in gravidanza) in una struttura del Comune prima destinata ai richiedenti asilo. La rivolta dei residenti è stata particolarmente violenta: un auto degli operatori del centro incendiata, cassonetti dati alle fiamme, pasti destinati ai rom distrutti e calpestati, volgarità, parole d'odio e slogan scomposti come “devono morire di fame” o “i zingari non li vogliamo”. La procura ha aperto un fascicolo. La Digos indaga sugli autori dei reati. Il Comune intimorito cede alle richieste avanzate da cittadini e destre locali e decide di distribuire i rom in altre strutture della Capitale destinate a persone socialmente fragili. La Lega regionale strizza l'occhio ai cittadini in rivolta e non perde occasione di fare altra campagna elettorale. Forza Nuova promette di mantenere un presidio permanente «fino a quando l'ultimo rom non sarà andato via».
Su Mosaico di pace, periodico promosso da Pax Christi, Tonio Dell'Olio (presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi) parla oggi di un «virus dis-umano»: «Ma cosa siamo diventati? E soprattutto, perché? Non eravamo mai stati così». Secondo il sacerdote «è come se improvvisamente si fosse spezzato quel filo, sottile ma essenziale, che costituisce il vincolo della fraternità umana. Quello per cui l'altro è quantomeno un mio simile, appartenente alla stessa razza umana». Torre Maura diventa famosa oggi per l'odio espresso contro i rom, aggiunge: «Quanto sarebbe bello che parrocchia e centri sociali, associazioni e organizzazioni di cittadini, condomini e vicini di casa, promuovessero oggi stesso un'altra manifestazione non “contro” una categoria di persone (etnia, razza, gruppo sociale...) ma “per” tutte le persone senza esclusione. Senza esclusione. Sarebbe bello domani digitare sui motori di ricerca "Torre Maura" e leggere di una festa di famiglia. Quella umana».
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