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Omosessuali criminali. Il card. Parolin riceve in Vaticano 50 attivisti sudamericani anti-omofobia

Omosessuali criminali. Il card. Parolin riceve in Vaticano 50 attivisti sudamericani anti-omofobia

CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha ricevuto in Vaticano, lo scorso 5 aprile, un gruppo di circa cinquanta persone impegnate, a vario titolo, contro la criminalizzazione della omosessualità, che gli hanno consegnato ed illustrato una ricerca sulla criminalizzazione delle relazioni omosessuali nella regione caraibica.

Il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, ha riferito che Parolin ha rivolto ai partecipanti un breve saluto, ribadendo la posizione della Chiesa cattolica in difesa della dignità di ogni persona umana e contro ogni forma di violenza e, dopo aver ascoltato gli interventi di alcuni dei partecipanti all’incontro, ha assicurato che avrebbe informato papa Francesco sul contenuto della ricerca

Ha plaudito all’iniziativa Cammini di Speranza, associazione nazionale delle persone lgbt cristiane, membro fondatore del Global Network of Rainbow Catholics, rallegrandosi per l’opportunità di incontro offerta ai rappresentanti delle associazioni sudamericane e internazionali sui diritti umani a proposito della denuncia dei crimini omofobici e transfobici in alcuni paesi dei Caraibi e auspicando un ruolo attivo della Chiesa Cattolica stessa.

«Purtroppo in molti Paesi del mondo l’identità sessuale o l’identità di genere sono un crimine, punito per legge di Stato con la reclusione o la morte addirittura, come abbiamo visto istituire recentemente nel Sultanato del Brunei. – ha spiegato Andrea Rubera, portavoce di Cammini di Speranza –. In altri Paesi del mondo la cultura locale espone comunque queste persone a una vita di nascondimento e persecuzione spesso anche da parte delle proprie famiglie. In questi Paesi – ha continuato Rubera –  il ruolo della Chiesa cattolica può essere fondamentale per accogliere e proteggere le persone omosessuali e transessuali. Siamo pieni di gratitudine nell’apprendere del ruolo attivo svolto da papa Francesco nei confronti della diocesi del Belize che stava contrastando l’operazione del governo locale per decriminalizzare l’omosessualità».

Cammini di Speranza auspica un pronunciamento ufficiale della Chiesa cattolica a favore della protezione delle vittime di omofobia e transfobia nei Paesi del mondo dove identità di genere e orientamento sessuale sono un crimine o uno stigma sociale.

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